DIOCESI – Ancora una volta la nostra Chiesa locale a Pentecoste si è radunata per vegliare, cioè per invocare ed attendere pazientemente il dono dello Spirito Santo, per poter edificare, come ci ha ricordato il Vescovo nell’omelia, una Chiesa che sia sempre più ‘casa di misericordia”. Tutti abbiamo davvero bisogno del Paraclito per non scoraggiarci, per ‘non rimanere caduti’, per vivere la fatica e la bellezza della comunione.
La celebrazione ci ha fatto toccare con mano il ‘corpo’ della Chiesa, costituto da membra diverse, ma unite tra di loro, perché unico è il Cristo. E’ stato bello dar voce alle diverse realtà ecclesiali che hanno mostrato una Chiesa sinodale, cioè desiderosa di camminare insieme, seppure ognuno col proprio passo e col proprio carisma da mettere a servizio di tutti.
Bella è stata la partecipazione dei presbiteri attorno al Vescovo che, con il loro attento ascolto e sentita preghiera, insieme ai diaconi hanno manifestato la loro attenzione e il loro affetto al mondo delle associazioni, dei movimenti e delle nuove comunità.
Se è vero che i tanti interventi hanno prolungato la Veglia fino a tarda notte, è pur vero che raramente nelle nostre celebrazioni diamo voce a laici che pure hanno cose meravigliose da raccontare, non per vantarsi, ma perchè sia data gloria a Dio.
Grazie a tutti i membri della Consulta Laicale della Diocesi che hanno permesso di condividere di doni dello Spirito del Risorto alla nostra Chiesa.
Ora, mentre riprendiamo quello che la liturgia chiama il tempo ordinario, torniamo ad abitare la ferialità, praticando le opere di misericordia, su cui abbiamo meditato, e intraprendendo insieme i percorsi indicati dai nostri fratelli perché, chiunque bussa alla nostra casa, incontri sempre la misericordia del Padre.