Due importanti passi sulla lunga e difficile strada della Colombia verso la pace. Se giovedì scorso l’accordo tra Governo e Farc – durante le trattative in corso a L’Avana – aveva riguardato il contesto istituzionale di gestione del post-conflitto (l’accordo di pace sarà sottoposto al giudizio della Corte costituzionale e del popolo attraverso un referendum), ieri è arrivata la notizia di un’importante intesa che riguarda i minori arruolati nella guerriglia. I bambini soldato cesseranno di essere combattenti. I minori di 14 anni saranno in tutto e per tutto considerati vittime di guerra, non potranno essere giudicati da alcun tribunale ed entreranno nei programmi di reinserimento previsti dal Governo.
Le Farc – secondo le quali attualmente solo 21 minori sotto i 15 anni fanno parte delle proprie milizie – hanno accettato di collaborare a identificare i bambini e a organizzare la loro uscita dai campi. L’Onu e altre agenzie umanitarie sono state invitate a sovrintendere al rientro dei minori nella società. Dove sarà possibile, i piccoli saranno restituiti alle famiglie. Un dettagliato protocollo attuativo sarà reso noto entro 15 giorni.
In un secondo tempo l’amnistia sarà estesa a tutti i minori sotto i 18 anni.
La rappresentante speciale dell’Onu per i minori e i conflitti armati, Leila Zerrougui, ha dichiarato che l’accordo è di grande importanza: “Mi sento privilegiata a essere presente all’Avana, plaudo a questo impegno, che mette i bambini al centro del processo di pace e promette di cambiare la loro vita”.
0 commenti