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Cardinale Bagnasco: lettera in vista del Congresso eucaristico nazionale. “Non possiamo tenere per noi l’amore che incontriamo nel Sacramento”

“Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”. A ricordarlo il cardinale Angelo Bagnasco nella lettera scritta in preparazione al Congresso eucaristico nazionale, dal titolo “L’Eucaristia, sorgente della missione”, che si terrà a Genova dal 15 al 18 settembre. Il testo è stato pubblicato ieri sul sito web del settimanale cattolico di Genova, Il Cittadino, e verrà distribuito in occasione della processione cittadina del Corpus Domini che si terrà sabato prossimo nel centro storico genovese. La lettera verrà anche letta dai sacerdoti durante le messe di sabato 28 e domenica 29 maggio. Il Congresso eucaristico nazionale, scrive il porporato, “non è qualcosa che riguarda solo Genova, ma l’intera Chiesa italiana” e “non è una celebrazione solo esterna, ma un incontro intimo e pubblico: segnerà il cuore di ciascuno, ma saremo insieme come comunità; sarà un atto di fede in Gesù Eucaristia”. Il congresso, continua il porporato, “toccherà la nostra cattedrale, ma anche le strade, il porto, il mare, perché il Signore benedica non solo la nostra città ma l’Italia”. Infatti, “il Congresso eucaristico fa parte di una tradizione secolare che continua in tutto il mondo, come pubblica testimonianza e gioioso annuncio della fede. A questo evento vogliamo prepararci con una preghiera più intensa, in famiglia, nelle nostre comunità; in particolare con la partecipazione alla santa messa, all’adorazione eucaristica, con le opere di misericordia”.

“L’Eucaristia – prosegue il testo del cardinale Bagnasco diffuso ieri in vista del Congresso eucaristico nazionale – è molto di più di un rito da ripetere; è Cristo da incontrare. Da incontrare per lasciarci scaldare dalla sua Parola, abbracciare dalla sua infinita tenerezza, salvare dal dono della sua croce. La divina Eucaristia è presenza di Gesù Redentore: Egli è con noi tutti i giorni fino alla fine, è presente nel mistero del pane e del vino consacrati, è sacramento dell’amore immolato, è cibo e bevanda di noi pellegrini nel tempo verso il Cielo, è esperienza della misericordia di Dio”. “Che cosa saremmo senza Gesù‐Eucaristia, presente nei tabernacoli delle nostre chiese, sui nostri altari?”, ha domandato il porporato. Per noi, infatti, “la vita sarebbe come un giorno senza sole” perché “la Chiesa, che è il Corpo del Signore, nasce da questo mistero grande che, ogni volta, la rigenera, e la rende più bella attraverso la bellezza umile dei nostri cuori, della carità rinnovata, della comunità purificata”.
“Una Chiesa autenticamente eucaristica – ha proseguito – è una Chiesa missionaria, cioè che esce sulle strade, entra in ogni ambiente con il coraggio umile del discepolo che sa di avere una grande notizia da portare, un dono da offrire ovunque. Non possiamo, infatti, tenere per noi l’amore che incontriamo nel Sacramento: esso chiede di essere comunicato e condiviso con tutti”. “Cari amici – conclude il cardinale – prepariamoci e siamo tutti presenti” perché “il Signore, ci invita e ci attende. Noi tutti, insieme, vogliamo rispondere. Vi ringrazio, e con affetto benedico voi e le vostre famiglie”.

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