Il cardinale Angelo Bagnasco percepisce un “unico trattamento previdenziale, quello standard del Fondo Clero, pari a 650,50 euro lordi’”. “Lordi, neanche netti. Il resto è fuffa, rigurgito anticlericale, pessimo giornalistico improntato alla norma non scritta, ma praticata, del cinismo ottuso: sparala grossa, poi si vedrà”. Così Umberto Folena, sul quotidiano “Avvenire”, commenta oggi “le disinvolte menzogne”, circolate sui giornali e poi sul web (c’è perfino una petizione on line) secondo cui il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, fruisce di una pensione da ordinario militare di almeno 4.000 euro. “Si sa quanto la gente sia sensibile, a ragione, di fronte a pensioni sproporzionate, esagerate, faraoniche. Perché non far credere che tra i pensionati nababbi ci sia anche l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ma sì, un prete e cardinale? Pezze d’appoggio? Nessuna, ma che importa? Intanto tromboniamo, poi si vedrà”, ironizza Folena. In questa vicenda – osserva – sta accadendo “esattamente il contrario, ironia della vicenda, di quanto da quasi due anni tutti i giornalisti si sentono ripetere alla nausea ai corsi obbligatori d’aggiornamento, dove ancor più obbligatorie sono le lezioni di deontologia: verifica, controlla, senti tutti gli interessati”. Folena si chiede quale sia il senso di questa faccenda, se sia “in atto una strategia per ottenere che cosa?” o forse è solo “delirio da onnipotenza mediatica”, “forse è calcolo. O forse solo andare nella corrente di un laicismo cialtrone: ‘Dagli al vescovo!’ Tanto i preti non querelano (finora), mica sono star o politici. E gli editori possono stare tranquilli (finora). Nel frattempo la calunnia della pensione d’oro del cardinale, perché di calunnia si tratta, si è diffusa imprendibile nel web”.