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Corsi di Cristianità, a tu per tu con Giuliano Marini

DIOCESI – Abbiamo intervistato il coordinatore diocesano dei Corsi di Cristianità Giuliano Marini.

Giuliano come hai conosciuto la realtà dei Corsi di Cristianità?
“Un mio collega di lavoro mi propose, alcuni anni fa (esattamente alla fine del 1996), di fare questa esperienza. A dire il vero, non accettai subito la proposta. Quello era un periodo particolare, difficile per me, dove avevo bisogno di dare un profondo senso alla mia vita, andavo alla ricerca di vivere un periodo di riflessione e meditazione. Così, dopo un po’ di tempo dissi di si a questo amico/collega (non finirò mai di ringraziarlo per l’invito), partecipando al 75° Corso di Cristianità”.

Quando sei diventato Coordinatore Diocesano?
“Tre anni fa. Erano alcuni anni che “lavoravo” nel Coordinamento Diocesano, ero responsabile del Gruppo pre-Cursillo. Avevo partecipato come responsabile, a vari corsi fatti in diocesi, fino a guidarne uno come Rettore. Così, nel luglio del 2013, alcuni/e fratelli/sorelle, mi chiesero di dare la mia disponibilità a coordinare il Movimento nella nostra Diocesi. Ci furono le votazioni, come prevede il nostro statuto, venni eletto, accettai l’incarico”.

Raccontaci qualche aneddoto di questi 50 anni di storia?
“Io, ho vissuto attivamente gli ultimi venti anni nel Movimento Diocesano. I primi trenta anni sono stati – come mi riferiscono “vecchi” corsisti e “vecchi” sacerdoti che hanno fatto l’esperienza del Corso – molto attivi, sia come partecipazione ai vari corsi effettuati, sia nell’inserimento poi, nelle varie attività pastorali delle parrocchie. Di aneddoti ce ne sarebbero tanti, ma, ne cito uno per tutti: Subito dopo il mio primo corso, partecipando alle riunioni settimanali (Ultreya), notavo con tanta curiosità e nello stesso tempo tanta ammirazione, che un prete – Don Gerardo Di Girolami – preparava con cura, l’esposizione di vari libri sulla vita dei Santi, sulla storia della Chiesa, di Gesù e della Madonna. Ci invitava poi a prenderli perché, diceva, conoscere… leggere… e  pregare… è il nutrimento spirituale per un cristiano. Questo è verissimo, nel tempo ho potuto sperimentarlo personalmente”.

Come avete vissuto il cinquantesimo?
“Abbiamo cercato di organizzare al meglio questo evento, per tanti versi, storico nella nostra Diocesi. Abbiamo scelto il 24 Aprile per ricordare il primo Corso Uomini che si svolse dal 22 al 25 Aprile 1966 all’Oasi di Grottammare. Cinquanta anni sono tanti, ripercorrerli tutti, sarebbe stato quasi impossibile. Comunque, domenica 24 Aprile, è stata una giornata (non tanto per le condizioni atmosferiche) bellissima, molto partecipata da fratelli/sorelle che hanno fatto esperienza del corso nella nostra diocesi. Hanno partecipato anche corsisti delle diocesi di Fermo, Macerata, Jesi, Senigallia, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara e di Roma. Presenti i massimi responsabili del Movimento Nazionale, dove, attraverso i loro interventi, abbiamo avuto delle indicazioni a cui riflettere per il nostro essere cristiani. Così come, nel saluto del nostro Vescovo Carlo, ci ha indicato”.

Perché una persona dovrebbe vivere i Corsi di Cristianità?
“Rispondere a questa domanda, potrebbe risultare difficile, ma, non è così. Fare esperienza di un Corso di Cristianità (tre giorni di ritiro spirituale, in preghiera e ascolto di testimonianze di fratelli o sorelle del loro proprio vissuto), è la Grazia che il Signore Gesù dona ad ognuno di noi per manifestarci tutto il Suo Amore”.

Progetti futuri?
“Si! Innanzitutto, dal 14 al 16 Luglio, ci sarà il “Giubileo della Misericordia” dei Cursillos di Cristianità in Italia a Collevalenza (Perugia). A livello diocesano, stiamo organizzando il 91° Corso Uomini, che si terrà all’Oasi di Grottammare (sede storica), dal 13 al 16 Ottobre 2016. A questo proposito, colgo l’occasione per invitare, fin da adesso, tutti coloro che desiderano fare questa esperienza”.

Hai un desiderio particolare?
“Ne avrei tanti…, uno però vorrei citarlo. Spesso, mi fanno notare, la scarsa partecipazione di giovani all’interno del Movimento. Questo è vero! Pochissimi fanno l’esperienza del Corso. Non è facile entrare nel “mondo” dei giovani per poterli poi, coinvolgerli a fare una esperienza del genere. Quando ci si riesce, poi, si hanno delle difficoltà per poterli seguire ed indirizzare ad un cammino di vita comunitaria. Questo è motivo di discussioni e dibattiti nell’interno del Movimento, sia Diocesano che Nazionale. Bene! In attesa di trovare la “formula magica” (se così possiamo dire), il mio desiderio è quello di invertire questa tendenza negativa e vedere, con l’aiuto del Signore, che tanti giovani possono lasciarsi coinvolgere a fare tale esperienza mettendosi poi, in cammino…, quel cammino che li porti a conoscere l’Amore infinito di Gesù”.

Redazione: