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Un doppio appello contro il lavoro minorile e per un fruttuoso impegno nella lotta alla lebbra. Così Papa Francesco durante la recita dell’Angelus sul sagrato della Basilica di San Pietro, al termine della Messa per il Giubileo degli ammalati e dei disabili.
“Oggi – ha detto il Pontefice – ricorre la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Rinnoviamo tutti uniti lo sforzo per rimuovere le cause di questa schiavitù, che priva milioni di bambini di alcuni diritti fondamentali e li espone a gravi pericoli. Ancora oggi ci sono nel mondo tanti bambini schiavi”.
Francesco ha poi ricordato che, nel contesto del Giubileo dei malati, si è svolto nei giorni scorsi a Roma un Convegno internazionale dedicato alla cura delle persone affette dal morbo di Hansen. A organizzatori e partecipanti il Santo Padre ha rivolto il suo saluto “con riconoscenza”, insieme all’auspicio di “un fruttuoso impegno nella lotta contro la lebbra”.
Prima della preghiera mariana, Bergoglio ha ricordato ieri, a Vercelli, la beatificazione del sacerdote Giacomo Abbondo, vissuto nel ‘700. Un uomo “innamorato di Dio, colto, sempre disponibile per i suoi parrocchiani”, ha affermato, chiedendo di unirsi “alla gioia e al rendimento di grazie della Diocesi di Vercelli”.
E anche di quella di Monreale, dove oggi viene beatificata suor Carolina Santocanale, fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes. “Nata in una famiglia nobile di Palermo, abbandonò le comodità e si fece povera tra i poveri. Da Cristo, specialmente nell’Eucaristia, attinse la forza per la sua maternità spirituale e la sua tenerezza con i più deboli”, ha sottolineato il Papa.
Prima di concludere un saluto affettuoso ai pellegrini venuti dall’Italia e da vari Paesi per l’evento giubilare. “Ringrazio in modo speciale voi, che avete voluto essere presenti nella vostra condizione di malattia o disabilità”, ha affermato il Santo Padre, “un grazie sentito va anche ai medici e agli operatori sanitari che, nei ‘Punti della salute’ allestiti presso le quattro Basiliche Papali, stanno offrendo visite specialistiche a centinaia di persone che vivono ai margini della città di Roma”.
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