Paolo Ruffini è intervenuto nel corso dell’incontro “Gesti e parole che hanno cambiato la storia, lo stile della comunicazione in Italia ai tempi di Papa Francesco”, assieme al presidente FISC Francesco Zanotti, a Giovanni Tridente e alla vaticanista del’agenzia Ansa, Giovanna Chirri. Ecco la sua testimonianza ai nostri microfoni.
Ruffini, le Sue impressioni su questo meeting, sulla Sua esperienza grottammarese
“Mi pare che tutte le volte che s’incontrano professionisti, che condividono gli stessi valori, siano occasioni belle e da moltiplicare. Mi pare che ci sia un grande interesse, una condivisione, uno sforzo di capire che il tempo presente ci chiede una capacità di comprensione, di lettura, di ascolto, di sguardo non banale e ci sfida a non pensare di sapere già tutto, non sentirci mai, come dice Papa Francesco, troppo pieni. Chi si sente troppo pieno non ha mai spazio per incontrare l’altro. Credo che queste sono le caratteristiche di questo meeting”.
Parliamo di TV 2000, già Sat 2000. Vi occupate anche di territorio….
“Noi cerchiamo di raccontare la realtà per quella che è, il territorio per quello che è. Fa parte di questa capacità di guardare e di ascoltare, quindi le Diocesi sono incardinate nel territorio e noi abbiamo il dovere di raccontare quello che accade in Italia, anche di guardare al di fuori del mondo cristiano, del mondo cattolico, senza perdere mai ne la nostra identità, ne la capacità di racconto. Lo facciamo attraverso programmi dedicati specificatamente al racconto del territorio e se non stiamo all’interno del territorio non raccontiamo niente e ci limitiamo soltanto nei nostri pensieri”.
Ha parlato di territorio, come detto TV 2000 è molto legato alle Diocesi. E’ in programma una visita nelle Marche e chissà anche nella nostra Diocesi?
“Stiamo pianificando l’anno venturo. Penso che “Borghi d’Italia” potrà tornare nelle Marche e anche nella Vostra Diocesi di San Benedetto del Tronto”.