GROTTAMMARE – Collaboratore delle riviste “Jesus” e “Credere”, Enzo Romeo, calabrese classe 1959, è dal 2002 vaticanista per il Tg2. Un giornalista che vanta ben 11 pubblicazioni, la maggior parte dedicate ovviamente al mondo della Chiesa, con pillole di originalità.
Romeo è intervenuto nel corso dell’incontro “L’informazione RAI nell’anno del Giubileo”, assieme a Fabio Zavattaro del TG1, a Vincenzo Morgante Direttore della TGR, a Padre Gianni Epifani del programma di RAI 1 “A Sua Immagine” e ad Alessandra Ferraro, Vicecaporedattore della TGR Valle D’Aosta. Lo abbiamo intervistato, ecco le sue parole:
Qual è Enzo il ruolo della RAI in questo Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco?
“La RAI non può non occuparsi del Giubileo nella maniera opportuna e dovuta, considerato che è qualche cosa che incide non soltanto a livello religioso, ma a livello sociale della società italiana, oltre che in tutto il Mondo. Roma capitale d’Italia è anche il centro della Cristianità e merita tutta l’attenzione di questo avvenimento che cerchiamo di dare giorno per giorno, mese per mese“.
Hai iniziato per il TG2 nel 2002, ai tempi di San Giovanni Paolo II, in questi 14 anni qual è stato il momento per te più emozionante?
“Il rapporto con Giovanni Paolo II è qualche cosa che ricordiamo con grande emozione. Tante occasioni, tanti viaggi, momenti storici. Ricordo ad esempio il viaggio a Cuba, quell’incontro incredibile con Fidel Castro, quel suo modo per certi versi ricorda quello di Papa Francesco, così spontaneo di rapportarsi alle persone, alla gente. Aver potuto testimoniare questo, essere stato accanto a una persona così è qualcosa che diventa quasi un regalo per chi fa questo mestiere”.
Enzo, raccontaci il tuo ultimo libro che mette in relazione la Bibbia e il Piccolo Principe di Saint-Exupéry ed edito da Ancora.
“Avevo scritto una sorta di biografia spirituale di Antoine de Saint-Exupéry, autore della favola del Piccolo Principe e il direttore della Casa Editrice Ancora Padre Zini, ha avuto questa idea di fare un secondo libro in cui abbiamo messo un po’ a confronto il testo del Piccolo Principe dove ci sono tanti richiami alle Sacre Scritture (anche se un po’ da far emergere, da far venire a galla) e appunto l’Antico e Nuovo Testamento. E’ una proposta di lettura diversa, nuova, di questa favola che continua ad essere così attuale e che piace così tanto a piccoli e grandi“.
Per concludere, che cosa significa fare il Vaticanista?
“Significa di cercare di raccontare al meglio delle storie. Alla fine il nostro mestiere è molto simile. Se fai il vaticanista, se fai il quirinalista, fai il cronista giudiziario, racconti fatti che siano della tua cittadina rispetto a quelli del mondo, il dato rimane per tutti, quello di cerare di raccontare al meglio la verità”.