È stato tutto nel segno dell’accoglienza, in particolare ai migranti dal Sud del Mediterraneo, il convegno regionale siciliano del Rinnovamento nello Spirito Santo, svoltosi ieri pomeriggio all’autodromo di Pergusa, ad Enna.
Tra i presenti al convegno: il presidente nazionale di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, il coordinatore regionale di RnS, Pippo Viola, l’ex coordinatore regionale, Ignazio Cicchirillo, Sebastiano Fascetta e Luciana Leone, che assieme a Martinez, hanno animato l’evento.
Tra le personalità politiche: il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro. Ospite d’onore il cardinale arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, un simbolo dell’attenzione della Chiesa, alle problematiche dei migranti.
Dopo i saluti iniziali, il ringraziamento per l’alacre lavoro della città, che ha accolto per la terza volta il convegno regionale del Rinnovamento nello Spirito (la prima volta ebbe luogo il 30 settembre 1986). Enna è la città che ha dato i natali a Salvatore Martinez, che con il suo carisma e la sua fede, da sempre ha voluto ampliare gli orizzonti del Rinnovamento nello Spirito, che, proprio in questa occasione, ha accolto l’appello del Papa all’accoglienza degli ultimi e dei migranti. All’evento hanno preso parte oltre diecimila persone, tra cui la delegazione di Lampedusa. Presenti anche i ragazzi ospitati al centro accoglienza per i minori del Fondo Sturzo in Aidone.
L’Italia è stata divisa per opere corporali, pertanto alla Sicilia è stata affidata l’accoglienza per il pellegrino, con la presenza di minori immigrati. Il Papa stesso ha affermato che siamo entrati in un tempo della Misericordia, che lo stesso Giovanni Paolo II aveva inaugurato.
“Da sempre, la Sicilia tende la mano a tutti i migranti che vivono situazioni di disagio – ha dichiarato Salvatore Martinez -. La Sicilia, con Enna, è lieta di poter vivere l’accoglienza anche attraverso la testimonianza dei tanti migranti e dei minori ospitati nel centro di accoglienza per minori del Fondo Sturzo in Aidone. Pochi mesi fa, infatti, il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Gisana, ci ha permesso di aprire una Porta Santa proprio al Fondo Sturzo. Ci vuole speranza e misericordia riguardo alle 80 guerre che affliggono il mondo, determinando solo morti e migranti”.
Lo stesso monsignor Gisana ha ricordato l’importanza dell’accoglienza, che va testimoniata con i gesti dell’attenzione verso i più deboli.
Giunge da Acireale la testimonianza di Rami, un egiziano di 20 anni arrivato in Italia quando ne aveva sedici. Ad Acireale il giovane è stato accolto dopo essere arrivato su un barcone, dove i suoi stessi fratelli erano stati rimpatriati in quanto maggiorenni.
Rami ha vissuto l’esperienza di essere ospitato da una casa-famiglia, poi, grazie a don Giuseppe Cicala, è stato ospite a Pozzillo, dove insieme al gruppo del Rinnovamento nello Spirito, ha sperimentato il dono della condivisione. Assieme al parroco, il gruppo gli ha consentito così di completare gli studi in Italia.
“In questo anno giubilare della Misericordia, ogni regione d’Italia si è vista assegnare un’opera di misericordia corporale e la Sicilia ha avuto: ‘Ero forestiero e mi avete accolto’ – ha ricordato Martinez -. La Sicilia è sempre stata terra di migrazioni, ha conosciuto cosa significa accogliere, essere accolta ed anche essere una terra dominata. È stata in grado di elevarsi spiritualmente ma, negli ultimi tempi, anche di accogliere gli stranieri che bussano alle porte delle nostre case e, ancor prima, delle nostre coscienze. Chi non è capace di accogliere non è capace di dare vita. Il cristiano sperimenta per primo il fatto di essere forestiero in questo mondo: nella misura in cui accoglierà, sarà accolto; nella misura in cui amerà sarà amato. Non si può avere il cuore chiuso, ogni giorno è possibile accogliere gli altri e generare vita in un tempo di morte”.
Dal cuore della Sicilia, che è il cuore del Mediterraneo, quindi la porta meridionale dell’Europa, il Rinnovamento lancia una nuova provocazione d’amore per il nostro paese: chi sa generare la vita, può generare speranza; chi sa accogliere gli ultimi può generare vita.
“Dobbiamo ricordare – ha proseguito Martinez – come in un tempo di morte, chi sa accogliere, sa generare la vita. Molti dei nostri figli emigrano come cent’anni fa. Gesù insegna di fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi nella medesima condizione. Dentro il dinamismo della storia si genera la grande contraddizione tra chi ha necessità di migrare e chi ha difficoltà ad accogliere. Abbiamo la necessità di vedere se le nostre case sono così povere da non trovare lo spazio per accogliere. Questi uomini senza speranza che bussano raccontano quello che noi non riusciamo a vedere”.
Martinez ha poi fatto indicato nel cardinale Montenegro – chiamato ancora affettuosamente dai siciliani “don Franco” – un “simbolo di ospitalità ed accoglienza”, in qualità di presidente della Caritas italiana. “Papa Francesco volle andare proprio a Lampedusa per dare significato al valore delle nostre comunità cristiane, di alcuni preti e vescovi che si dedicano all’accoglienza. La presenza di Montenegro è la testimonianza di questa accoglienza”, ha detto il presidente nazionale del RnS.
Per il porporato “essere presenti oggi è pregare insieme alla fascia di popolazione più povera. Più preghiamo, più nasce il bisogno di essere operatori di pace. Il Papa gradì l’operato per i migranti già tre anni fa, quando fu in visita a Lampedusa”.
“Anche il Papa quando mi ha fatto cardinale, un anno fa – ha aggiunto Montenegro – mi ha detto: ‘continua a lavorare per i poveri’. Oggi tra i poveri ci sono proprio gli immigrati. Il Rinnovamento è il dono dello Spirito, che si dona alla sua Chiesa, che deve essere vivace e saper seminare amore ovunque si trova”.
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