Domani verranno pubblicati foto, servizi e video della festa ma intanto proponiamo il saluto della comunità letto dal segretario del Consiglio Pastorale Berardo De Simplicio durante i festeggiamenti.
Discorso di ringraziamento al Parroco Emerito Don Pacifico Forlini
“Eccellenza Reverendissima,
a nome di tutti i fedeli laici della nostra Comunità, mio personale e sicuramente di quanti questa sera provengono da altre parrocchie limitrofe, mi sia consentito di rivolgerLe un devoto e cordiale saluto unito alla più sincera gratitudine per essere qui tra noi questa sera e presiedere questa significativa e importante serata che celebra un, per certi versi quasi raro, traguardo.
Il benvenuto è esteso, inoltre, a tutte le autorità civili e militari, alle associazioni religiose intervenute, ai sacerdoti e ai diaconi.
Eccellenza Reverendissima, il motivo di questo mio breve intervento é dettato dall’esigenza di esprimere alcuni sentimenti, in particolare quelli di ringraziamento, di gratitudine e di augurio.
Quante volte, infatti, Lei e i nostri sacerdoti diocesani ci invitano a ringraziare sempre il Signore per i benefici spirituali e materiali che ci concede … e stasera noi, membri di questa comunità, siamo particolarmente grati al Signore che opera cose grandi con coloro che si rendono disponibili al Suo progetto!
Infatti, il primo Grazie va a Lui per aver ispirato il compianto Vescovo Vincenzo Radicioni nel lontano 1968, prima con Decreto di elezione della costituenda parrocchia di San Giuseppe qui a Paolantonio, avvenuto il 25 dicembre dello stesso anno, a nominare il 1° gennaio 1969 (con comunicazione avvenuta il 20.01.1969) dopo essere stato a servizio della parrocchia di Sant’Egidio alla Vibrata, come molti presenti ricorderanno, al fianco dei compianti Don Filippo Giovagnozzi (dal 1946 al 1952) e poi con Mons. Don Ruggero Micioni (dal 1952 al 1969).
Un Grazie pieno di stupore e riconoscenza va subito anche a Te, caro nostro parroco emerito Don Pacì, per la tua bella testimonianza, per il servizio giornaliero a Dio e al suo popolo, per quest’avventura nella quale hai assaporato momenti di gioia ma anche di croce.
Eccellenza, un detto popolare dice che spesso le parole degli uomini “durano tra Natale e Santo Stefano”; una parola invece come la Tua, caro Don Pacì, come affettuosamente ti chiamiamo, durata già ben 70 anni, è una parola bella, straordinaria, degna di stima e di ammirazione, vicina sicuramente alla Parola-Promessa di Dio.
Grazie Don Pacì perché con il tuo Si al Signore pronunciato il 29 giugno del 1946 nella chiesa di Cupra Marittima davanti al Vescovo diocesano Mons. Luigi Ferri che Ti ordinò sacerdote, da quel momento ti sei messo al Suo servizio e ti sei poi ritrovato a guidare anche un piccolo “ gregge di anime” come la nostra piccola comunità di Paolantonio, dove anche ora svolgi un importante servizio, quello di confessore.
Infatti, dal 19 marzo del 1969, giorno dell’insediamento a primo parroco della nostra comunità e fino ai primi giorni del 2009, quando è subentrato a Te il nostro attuale parroco Don Marco Di Gioisia, ci hai guidato con vero servizio pastorale e hai portato a compimento il progetto di costruzione della nostra chiesa e di tutto il complesso parrocchiale, frutto di tanti sacrifici, Tuoi e dei parrocchiani che hanno sempre risposto positivamente ai tuoi inviti, alle tue sollecitazioni, alle iniziative che tu stesso proponevi per rendere sempre più accogliente la “ Casa del Signore”.
Nei settant’anni del tuo ministero, caro don Pacì, chissà quante volte hai aiutato il Signore a entrare nelle case degli uomini, quante messe avrai celebrato, quante confessioni…i numeri solo Dio li sa! Tu però conosci a memoria la vita di tanta gente, di quanti ti hanno accompagnato in questi anni trascorsi insieme. Buoni compagni di viaggio ti sono stati sicuramente la tua umanità, il tuo sorriso, la tua arguzia che ti ha aiutato a ricavare, anche dalle situazioni più problematiche, un risvolto positivo. Con il tuo esempio ci hai insegnato che la vera felicità non passa attraverso l’autorealizzazione e il successo personale ma attraverso il servizio e la consegna personale a Dio e ai fratelli.
Caro don Pacì per settant’anni sei stato una presenza saggia e discreta, una parola di vicinanza e di compagnia fraterna, uno strumento e un dono di Dio.
Eccellenza Reverendissima, il nostro caro don Pacifico ha percorso il cammino della fede con operosità ed energia, senza mai desistere, senza mai abbandonare il suo gregge e proseguendo con convinzione in un’unica direzione, quella dell’amore per Cristo.
Grazie per la tua tenacia e il tuo impegno che non sono venuti mai meno e con i quali hai guidato noi e la nostra parrocchia con premura e spirito di servizio fino ad oggi, consolidandola come fulcro di vita spirituale e religiosa.
Che dire ancora Eccellenza al nostro ben amato parroco emerito Don Pacifico in questa circostanza ?
Una sola parola che ognuno di noi dal profondo del nostro cuore si sente di dire e che forse è l’espressione più bella: Grazie Don Pacì.
Grazie Don Pacì per essere stato l’operaio della prima ora in questa piccola porzione della grande vigna del Signore sostenendo il «peso e il caldo della giornata» in molteplici attività pastorali che hanno tenuto desto e operoso il senso della fede del suo gregge affidatogli dalla Provvidenza. Sei stato, e in un certo senso sei tutt’ora, la colonna portante di questa grande casa, la nostra parrocchia: il bene, infatti, non fa rumore e tu in tanti anni trascorsi insieme hai dato esempio di pazienza, speranza, fiducia e riconciliazione.
Come sua Eccellenza ci insegna e ci ricorda, il Signore, che é largo di doni e di benedizioni verso i suoi ministri, saprà sicuramente ricompensarti con intime consolazioni spirituali nel ricordo gratificante del bene fatto e rallegriamoci tutti poiché nuovi piani ha in serbo il Signore per la nostra comunità nella quale il nostro parroco Don Marco scriverà insieme alla sua comunità altre pagine della nostra storia parrocchiale.
Cosa possiamo dire ancora al nostro caro Don Pacì se non fargli una promessa e cioè quella di essergli sempre vicino con la nostra presenza e soprattutto con la preghiera, certi che opererà ancora nel ruolo di confessore instancabile per il bene delle nostre anime, augurandogli che il Signore Lo conservi ancora per tanti anni giovane nello Spirito.
Eccellenza Reverendissima, nel concludere questo doveroso intervento al nostro don Pacì, rinnoviamo la nostra filiale appartenenza alla Chiesa e, nel contempo, Le esprimiamo ammirazione per la Sua attenta e costante opera che sta svolgendo nella nostra Diocesi come vero pastore ed auguriamo anche a Lei e a tutti i sacerdoti di poter conseguire questo “bel traguardo” già raggiunto da Don Pacifico Forlini. Noi, Eccellenza, Le saremo vicini nella preghiera affinché la nostra fede possa rafforzarsi con umiltà e intenso spirito di vero servizio.
Che il Signore benedica il nostro Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani, il nostro Vescovo emerito Mons. Gervasio Gestori, don Pacifico Forlini parroco emerito, il nostro parroco don Marco Di Giosia e tutti i nostri sacerdoti diocesani.
Grazie don Pacì, ti vogliamo bene: dal profondo del nostro cuore, a te, un rinnovato e ripetuto Grazie”.