SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli atti di nomina dei nuovi assessori sono stati firmati e ufficializzati. Il primo cittadino ha scelto 7 membri che lo affiancheranno alla guida del governo della città. Le prime indiscrezioni erano circolate nei giorni passati, ma con le nomine al sicuro, la squadra è praticamente certa e lo sono anche le rispettive deleghe. Si tratta di: Andrea Assenti, vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Andrea Traini al Bilancio, Emanuela Carboni alle Politiche Sociali, Annalisa Ruggieri alla Cultura e Istruzione mentre Filippo Olivieri avrà la delega a Commercio e Pesca con Turismo e Sport invece a Pierluigi Tassotti. La squadra si allarga a sette con Antonella Baiocchi che prende la delega alla Famiglia e alle Pari Opportunità.
Abbiamo avuto il piacere di conversare con Pasqualino Piunti, nuovo sindaco di San Benedetto del Tronto, la prima città della nostra diocesi. Lo abbiamo intervistato.
MS: Siamo prossimi al primo consiglio comunale dell’Era Piunti. Da un punto di vista politico, la sua vittoria è stata una sorpresa che ha stupito molti. Per lei non lo è mai stata, anzi, aveva previsto il ballottaggio, poi la vittoria finale al secondo turno. Si è trattato di una vittoria costruita nel tempo o semplicemente ottimismo?
Non possedendo doti divinatorie, posso dire che la vittoria è frutto di una programmazione e non di una convinzione, come molti pensavano. Alcuni sostenevano che il centro-destra non avrebbe vinto a causa delle divisioni interne ed anche perché questa è una città votata al centro-sinistra. Ho presentato un progetto che è frutto di un lavoro di squadra, una squadra che mi ha seguito da molto tempo. Conoscevo le esigenze di questa città e soprattutto ho cercato di trovare un margine di miglioramento e di portare un programma aderente alle esigenze dei cittadini. San Benedetto ha recepito il mio programma, al di là del fattore tecnico e numerico. Io sono andato al ballottaggio dopo il primo turno, senza nessuna remora, a dispetto di coloro che mi davano come eliminato già al primo turno, dopodiché, arrivato al ballottaggio, dopo il primo turno e con un buon risultato, avevo capito che c’erano buone possibilità di vittoria. Abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi in questi ultimi 15 giorni, ribadendo con maggior forza quelli che erano i nostri progetti e oggi ci troviamo qui, con una vittoria che è stata netta, dopodiché ci apprestiamo a realizzare i programmi che ci siamo prefissati.
MS: Possiamo dire che, dopo queste elezioni, il comune di Ascoli e quello di San Benedetto sono “politicamente” comuni amici. Cosa cambia nella politica picena, per quanto riguarda le strategie politiche comuni nel campo del lavoro, del turismo nelle infrastrutture con il comune di Ascoli Piceno? Ha avuto modo di intrattenere contatti con il sindaco Castelli?
Si, abbiamo parlato informalmente. Abbiamo convenuto di evitare, come in passato, di fare una “guerra tra poveri” per quanto riguarda la sanità, laddove la regione riesca a stabilire un’equa ridistribuzione delle risorse da nord a sud, tenendo presente le peculiarità del territorio e distribuire equamente le eccellenze sul territorio.
MS: Quali sono i grandi progetti per la riqualificazione del territorio di San Benedetto nell’immediato? Lei ha intenzione di portare avanti i progetti iniziati con le passate amministrazioni e se attualmente ne avete di nuovi?
Attualmente sto seguendo la ricostruzione del territorio nei pressi del torrente Albula per la riqualificazione della zona dei primi 400 metri nella zona del cosiddetto “pennello”. Ci sono molti progetti per rilanciare la città. Verranno eseguiti durante il corso del mio mandato.
MS: Nei giorni scorsi, ci sono state persone che hanno criticato l’attuale amministrazione per in vari disagi causati dal maltempo, nello specifico, per quanto riguarda il torrente Albula nella zona del “pennello”.
Fa specie sentire muovere le primi critiche ad un’amministrazione che si è appena insediata al comune è, per usare un eufemismo, a dir poco singolare, comunque ci può stare, dopodiché ci siamo ritrovati con una stagione estiva in pieno svolgimento. C’era già stata una pianificazione con la precedente amministrazione, cercheremo di portare avanti il progetto, cercando però di portare qualcosa di nuovo.
MS: la crisi economica di questi anni ha colpito duramente la nostra cittadina, come si pensa di rilanciare l’economia nel settore della pesca o del turismo?
Si potrebbe applicare un pesca-turismo per legare le due voci. Noi dobbiamo valorizzare quelle che sono le nostre particolarità ed il porto rientra nella nostra programmazione che noi faremo per il rilancio dell’urbanistica, anche coinvolgendo la capitaneria di porto. Per quanto riguarda il turismo in se, noi abbiamo pensato a due programmazioni per cercare di destagionalizzare e intercettare i turisti che fino ad oggi non hanno visto in San Benedetto una meta ideale. Ci muoveremo su questi due ambiti e cercheremo di vendere il nostro territorio affinché il turista torni a casa, facendo il passaparola che è forse il metodo più efficace
MS: Non so se lei conosce il Progetto Policoro, sorto nel nostro territorio da circa un’anno. Un progetto che crea le condizioni affinché i giovani sia consentito l’inserimento nel mondo del lavoro, si tratta di una lotta alla disoccupazione, grazie anche agli investimenti della CEI. Attraverso la figura dell’Animatore di Comunità si creano delle reti e si tenta di costruire ponti tra amministrazione, mondo dell’imprenditoria, della formazione e dell’intero settore del lavoro. Ci potranno essere in futuro delle collaborazioni tra il comune di San Benedetto e la diocesi?
Noi poniamo molta attenzione alle politiche giovanili e a quelle di natura sociale. Cerchiamo di porre tutte le nostre attenzioni e di identificare le sacche di povertà presenti sul nostro tessuto sociale. Noi vogliamo che questo progetto vada avanti e che ci possa essere collaborazione con queste organizzazioni che affrontano queste tematiche, e chi meglio di queste associazioni, come la Caritas o le Parrocchie, ci possono aiutare a darci uno specchio della situazione attuale e che meglio comprendono queste realtà.
MS: Questo ci fa molto piacere anche perché in precedenza c’era l’intenzione di creare dei centri di ascolto capaci di intercettare le istanze e le necessità dei cittadini, con uno sguardo particolare ai giovani cercando collegamenti anche con il comune e metterli in rete. Ha scritto una lettera di auguri ai maturandi, un gesto di vicinanza non indiferente. Cosa si sente di dire ai giovani?
Ai giovani dico di credere nel proprio futuro e di avvicinarsi alla politica. Di farsi loro attori e promotori di proposte che poi l’amministratore, sensibile, deve rendere fattibile e deve contribuire a far si che che tali proposte vengano applicate. Occorre ribaltare l’idea che il comune decida sulle proposte e che il giovane debba essere un attore passivo. Serve invece che insieme collaborino affinché le proposte vengano discusse e poi applicate. Ho sperimentato come assessore alle politiche giovanili della provincia questo sistema e ho vinto il premio dell’assessore più bravo d’Italia; quindi voglio portare qui a San Benedetto il ruolo dell’assessore delle politiche giovanili.
MS: Il sindaco è colui che dirige l’amministrazione, colui che che si colloca al vertice delle istituzioni della città, una figura politica importante che vive la città. Una domanda sorge spontanea: a che ora inizia e a che ora finisce la giornata di un sindaco?
Inizia alle 6 del mattino e finisce, potrei dire mai, a parte quelle poche ore di sonno. Occorre avere una mente che è sempre in movimento, come giusto che sia. Arrivo molto presto in comune tutti i giorni e finisco molto tardi. È molto faticoso ma svolgo il mio ruolo con passione e impegno.
0 commenti