Affrontare le conseguenze umanitarie dei cinque anni di guerra in Siria, si legge in una nota della Caritas, è la più grande operazione di soccorso intrapresa da Caritas nel mondo. Come noto Caritas fornisce cibo, assistenza sanitaria, beni di prima necessità, istruzione, rifugio, consulenza psicologica, protezione e mezzi di sostentamento in Siria e nei paesi che ospitano rifugiati. Solo l’anno scorso, le Caritas nazionali hanno portato aiuti a 1,3 milioni di persone. Inoltre Caritas sta incitando i suoi sostenitori in tutto il mondo a fare pressione sui governi affinché “facciano sì che tutte le parti del conflitto si uniscano per trovare una soluzione pacifica, sostengano milioni di persone che subiscono le conseguenze della guerra, diano ai Siriani, all’interno e al di fuori del paese, dignità e speranza”. “Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?” sono le parole di Papa Francesco. Caritas sta lanciando, per sostenere la campagna, un nuovo website – syria.caritas.org -, nel quale ci saranno anche un’opera d’arte appositamente commissionata all’artista siriano Tammam Azzam, un film d’animazione sulla guerra, una serie di fotografie premiate, nonché le testimonianze di Siriani rimasti in patria e di rifugiati che vivono nei paesi confinanti o più lontani. Il Presidente della Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, che ha incontrato siriani in Libano e in Grecia, ha dichiarato: “non sono solo numeri, sono esseri umani. Dobbiamo dare loro speranza, dignità e pace. È necessario dare inizio ad un movimento mondiale per la pace. A nome di tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto, lanciamo un appello a tutti per promuovere la pace in Siria.”