Video realizzato dalla Pastorale Giovanile di Pesaro Urbino

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Di Silvio Giampieri

La seconda giornata del gemellaggio ha visto i pellegrini della nostra diocesi svegliarsi nella cittadina di Chorzów nelle case delle famiglie che li hanno accolti tutti affettuosamente e premurosamente con colazione abbondanti e tipiche della Polonia.
La zona è ricca di cave di carbone e di metalli e la comunità economicamente si regge principalmente sull’industria.

Dopo aver fatto colazione tutti i pellegrini della diocesi si sono ritrovati nella Chiesa Parrocchiale dedicata allo Spirito Santo dove è stata celebrata l’Ecuarestia insieme alla comunità locale.

Il gruppo si è poi diretto nel vicino Santuario Mariano, metà prediletta di San Giovanni Paolo II e che oggi ospita le sue reliquie. Nel Santuario i giovani della nostra diocesi hanno incontrato i pellegrini provenienti dalla Regione Marche. Presenti anche Vescovi Mons. Tani della diocesi di Urbino e Mons. Rocconi della Diocesi di Jesi che accompagnano in questi giorni i rispettivi gruppi diocesani.

L’incontro è stato aperto da Don Francesco Pierpaoli, responsabile della Pastorale giovanile regionale che ha introdotto la testimonianze di un Italiano che si è trasferito in Polonia per prestare servizio come guida volontaria ad Auschwitz. Un incontro molto intenso dove i giovani hanno potuto ascoltare attraverso i video le parole dei sopravvissuti e percepire ancor di più come l’essere umano possa pianificare il male.

“Difendete la tolleranza e la democrazia”: è l’appello rivolto dagli ex internati del campo di sterminio nazista di Auschwitz ai giovani partecipanti alla Gmg di Cracovia. I sopravvissuti del campo di concentramento si dicono “grati della visita di Auschwitz-Birkenau, uno dei luoghi più tragici del mondo. Il simbolo del delitto commesso contro famiglie ebree provenienti dall’Europa, contro i Rom, i polacchi, i prigionieri di guerra sovietici e numerosi prigionieri politici provenienti da molti Paesi europei. Un luogo di atrocità, un cimitero, un luogo della memoria”. “Speriamo che voi possiate preservare i nostri ricordi. La nostra speranza è che chi sta per venire in questo luogo si renda conto di quanto fragile e in pericolo sia il nostro mondo. Attualmente, in molti paesi, viene data voce all’odio contro gli stranieri, ci sono sempre più casi di violenza di estremisti di destra e di fondamentalisti, l’odio antisemita non è ancora morto”. “La gente disprezza la democrazia, istiga contro i rifugiati e invocano ad alta voce le risposte più drastiche ai problemi”. “Il mondo è nelle vostre mani, come anche i nostri ricordi. Proteggete la tolleranza e la democrazia, vivete in pienezza la vita”, concludono i sopravvissuti di Auschwitz.

Dopo questo momento emotivamente forte e un dopo un frugale pranzo i ragazzi delle Marche hanno potuto visitare il campo di concentramento.
Il clima generale è stato di meditazione e di silenzio che ha permesso la riflessione personale.

Chiara, giovane della nostra diocesi, ha fatto proprie le parole di Primo Levi “Visitatore osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa’ che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Oswiecim valgono di ammonimento: fa’ che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai!”

Campo

La giornata si è conclusa con il rientro presso le famiglie di Chorzów che attendevano i giovani ospiti.

I responsabili della Pastorale Giovanile diocesana su FB scrivono: “La gioia dei ragazzi che hanno vinto le loro paure di entrare in case di gente che non conoscono, il loro silenzio all’uscita di Aushwitz, la loro follia per le vie della città ci fanno ripetere che “La misericordia di Dio è inesauribile” (C. Bobin)

Domani sarà un’altra intensa giornata con tanti incontri e con un momento di svago attraverso una bella partita di calcio. Ma questo ve lo racconteremo nel prossimo articolo. A domani!

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