Di Elisabetta Pignotti, tratto dal sito della Parrocchia Madonna della Speranza
GROTTAMMARE – 12-13-14 luglio 2016 i ragazzi che riceveranno la Cresima il prossimo 4 Settembre hanno vissuto un’esperienza di ritiro ad Assisi presso le Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino.
Il percorso francescano proposto ai ragazzi prevedeva la visita dei luoghi che hanno segnato la vita di San Francesco: la Porziuncola, la chiesa di San Francesco, la Casa Paterna, la cattedrale di San Rufino, l’Eremo delle Carceri, la chiesa di Santa Chiara e quella di San Damiano. Attraverso le spiegazioni e le provocazioni di Suor Elena, che ci ha accompagnati nei tre giorni, abbiamo avuto la possibilità di rapportare alle loro vite l’esperienza vissuta dal Santo.
Limiti, sogni, maschere, regali, povertà, stupore, preghiera, silenzio. sono queste le parole che richiamano alla mente il ricordo di questa storia, la nostra e quella di San Francesco. Ma, soprattutto, sono queste le parole che ci permettono di risvegliare la nostra meraviglia di fronte al Creato, di interrogarci sulla nostra fede, di ascoltare la Sua Parola e di scorgere quella luce fragrante nel buio, di rialzarci quando non sappiamo più sperare, lottare e amare.
Uno dei ragazzi per raccontare la sua esperienza usa queste parole: “Questi giorni sono stati molto strani. Se da una parte sono stato “contrariato” dalle regole da carcere che ci imponeva il convento dove abbiamo alloggiato, dall’altra sono stato “rallegrato” dall’atmosfera dei posti visitati. Dico che questi giorni sono stati strani perché forse in questo tempo mi sono reso conto di quanto si possa fare partendo dalle cose più semplici. A testimonianza di questo c’è la chiesa di San Damiano: a me è piaciuta molto per la storia e il significato che ha. In confronto alle altre è quasi nascosta e non è lussuosa o ricca e forse per questo che ha avuto un significato molto importante per San Francesco. Quindi la lezione che ho imparato è che non importa cos’hai o cosa non hai, cose sei o cosa non sei, l’importante è credere in qualcosa e in se stessi. Tutto sommato anche se non sono stati il massimo del divertimento, questi giorni non li scorderò mai.”
Affidiamo al Signore la nostra “avventura” e riportiamo alcune frasi che hanno segnato questi giorni e che sicuramente sono il simbolo di un seme buttato nell’anima dei ragazzi che avrà inevitabilmente i suoi frutti nel tempo.
«L’amore non si esprime nel “con chi fai tardi alla sera” ma “per chi ti alzi alla mattina”».
«Tu sei unico, i tuoi limiti esprimono la tua unicità e diversità: sei un dono, nessuno è come te, nessuno può sostituirti».
«Povertà: mani vuote per ricevere, scartare il regalo, goderne, condividerlo e consegnarlo per avere mani libere per un nuovo dono».
«Chiedi al Signore qualcosa di grande, consegnaGli il tuo desiderio più grande, impossibile con le tue forze».
«Signore, cosa vuoi che io faccia?».
«Qual è la tua priorità? Chi è importante veramente per te?».