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Papa Francesco: “L’Europa va rievangelizzata”

Zenit

La riscoperta delle radici cristiane può diventare un tema di dibattito ecumenico. È questo il concetto che emerge nel Messaggio di papa Francesco ai partecipanti al XIV Simposio Intercristiano (28-30 agosto 2016) a Salonicco, promosso dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum e dal Dipartimento di Teologia della Facoltà Teologica Ortodossa dell’Università Aristoteles di Salonicco.

Nel documento inviato al Simposio e firmato dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, il Santo Padre ha sottolineato l’urgenza della “rievangelizzazione” di un vecchio continente, dove molti “non sono coscienti del dono della fede ricevuto, non ne sperimentano la consolazione e non sono pienamente partecipi della vita della comunità cristiana”.

Per il Pontefice, l’assise in corso in questi giorni a Salonicco è una iniziativa “benemerita” che favorisce “il confronto teologico e culturale tra cattolici ed ortodossi” con l’obiettivo di rinnovare la “sfida” per le “radici cristiane”, sempre meno percepite dal popolo e, per le quali, si rende necessaria “una nuova opera di evangelizzazione”.

Auspicio del Papa è che, nello “scambio tra studiosi cattolici e ortodossi”, si possano “individuare strade nuove, metodi creativi e un linguaggio adatto per far giungere l’annuncio di Gesù Cristo, in tutta la sua bellezza, all’uomo europeo contemporaneo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che parla di “collaborazione” ed “unità […] sempre più necessarie”.

I recenti attacchi terroristici, per Bartolomeo, “dimostrano l’assoluta necessità che il Continente venga rievangelizzato, perché il problema non consiste tanto nello sviluppo del terrorismo da parte di membri di una particolare religione, quanto nella estesa scristianizzazione dell’Europa” e nella adozione di “nuove teorie e costumi che si oppongono completamente alla legge di Dio”.

Redazione: