Nazzareno Pompei è uno degli ultimi rappresentanti di una categoria di lavoratori che ha fatto la storia della città. Come racconta lui, da giovane lavorava “andando indietro come un gambero” cioè faceva “lu fenare”, il funaio. Racconta ancora che, ai suoi tempi, doveva accontentarsi di guardare “le donne con le gonne lunghe”.
Più tardi è partito per la guerra, fortunatamente assegnato ad attività di centralino e di cucina. Ma continua oggi a chiedersi: “si poteva vincere la guerra senza armi?”
A 46 anni si è sposato con Maria, scomparsa nel 2013, ed ha avuto una figlia, Rosa. Ha lavorato fino al 1982 in una segheria prima del meritato riposo.
Perfettamente lucido e autosufficiente, dice che il suo segreto sta nell’attenzione all’alimentazione e alla salute.