AzzardoIl 25% dei giovani delle scuole superiori della Puglia, di età compresa fra 15 e 19 anni, dichiara che l’azzardo può essere una fonte di reddito; 4 miliardi di euro annui in Puglia e 88 miliardi di euro nell’intero Paese, pari al 5% del Pil, sono stati consumati in azzardo; 70 milioni sono invece le giornate lavorative trascorse dagli italiani davanti alle macchinette mangiasoldi; e un’impresa italiana su dieci è in mano agli usurai. Sono alcuni dei dati forniti ieri dai rappresentanti della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II e dalla Fondazione antiusura S. Nicola e S.S. Medici nel corso del convegno nell’ambito dell’80ª Fiera del Levante. “I rappresentanti delle istituzioni conoscono questi dati? Sono padri di famiglie anche loro?”, ha domandato monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale e della Fondazione Antiusura di Bari. “Abbiano chiesto al Presidente del Consiglio – ha affermato Attilio Simeone, coordinatore del cartello ‘Insieme contro l’azzardo’ – un confronto sul provvedimento annunciato di soppressione delle slot machine dai bar e dalle tabaccherie”. “Inoltre – ha aggiunto – da anni solleviamo la questione di illegittimità costituzionale della legge 108/96 che aiuta solo le imprese vittime di usura, negando l’accesso ai fondi antiusura alle famiglie. Non pensi la politica che ci arrenderemo o abbandoneremo la via del dialogo”. Durante il convegno è emerso che “il 50% delle famiglie che si rivolgono alle 28 Fondazioni Antiusura operanti sul territorio nazionale e riunite nella Consulta Antiusura sono finite nella morsa dell’usura a causa dell’azzardo”. “Arrivano in uno stato non solo economico ma anche psicologico devastato”, ha dichiarato Nicola Agnano, segretario della Fondazione San Nicola e S.S. Medici. “Il primo colloquio lo fanno con mons. D’Urso – ha proseguito – che li aiuta a fidarsi dei volontari, che li sostengono nel percorso non facile di uscita dal tunnel dell’usura o dell’azzardo in cui sono finiti”.

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