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“Rallegratevi ed esultate” l’AC diocesana in cammino verso il nuovo anno pastorale

DIOCESI  “L’Ac è una bella storia perché non è ripiegata su se stessa, ma sa guardare al presente e al futuro. In Ac impariamo a vivere pienamente questo tempo, con le sfide e le opportunità che porta con sé, e a guardare a ciò che verrà con quella fiducia nel domani che non è ingenuità, ma affidamento. Per questo, senza attendere l’ultimo capitolo, possiamo già dire che sarà a lieto fine!”

Rallegratevi ed esultate” è il titolo che accompagnerà gli associati in questo ultimo anno del triennio associativo 2014-17. L’Azione Cattolica vuole impegnarsi a trasmettere la gioia che nasce dall’incontro con Cristo e dall’appartenenza alla Chiesa nella concretezza della comunità locale, per abbracciare sempre più uno stile di comunione. Felici di essere abbracciati a Cristo, ma anche di essere gli uni per gli altri. Non possiamo non raccontare la gioia che nasce dall’esperienza associativa come occasione per essere pienamente corresponsabili nella vita della Chiesa.
La gioia cristiana è un frutto dello Spirito, una grazia, una compagnia con il Signore e tra noi. Siamo felici di essere abbracciati a Cristo, ma anche di essere gli uni per gli altri. Non possiamo non raccontare la gioia che nasce dall’esperienza associativa come occasione per essere pienamente corresponsabili nella vita della Chiesa, vivendo il carisma della formazione integrale e permanente, cuore della proposta associativa, e valorizzando le scelte dell’unitarietà e della democraticità, in particolare in occasione del cammino assembleare.

Domenica 18 settembre si è svolta la giornata Unitaria dell’Azione Cattolica. Iniziata alle 9:30 circa con la Celebrazione S. Messa presso il Duomo di Ripatransone, è proseguita
presso il convento delle suore Teresiane per affrontare la Lectio sull’icona biblica dell’anno “Rallegratevi ed esultate” (Vg di Matteo 5,1-12 Le beatitudini; guidata da don Matteo Calvaresi, Vicario parrocchiale della Chiesa di San Basso di Cupra Marittima.Le Beatitudini rappresentano la proposta di Dio di vivere in comunione con Lui, di partecipare alla vita stessa della Trinità. Le beatitudini non sono delle cose da fare, né dei frutti di ascesi o di sforzo solo nostro. Sono la conseguenza dell’opera dello Spirito in noi. È lo Spirito che ci può rendere miti, pacifici, puri di cuore, misericordiosi… La nostra opera consiste nella fede, cioè nell’accogliere l’azione dello Spirito in noi. Le beatitudini sono la vita stessa di Cristo, Lui le ha vissute. Per questo, il nostro aderire ad esse ci inserisce nella vita di Cristo, ci unisce strettamente a Lui, ci pone alla sua sequela. È proprio questo il compito dello Spirito: di insegnarci a seguire Cristo, ad entrare nei suoi sentimenti.La seconda parte della giornata è ripresa con il “the contest” Fare nuove tutte le cose. Il principio ispiratore di questo documento è stata l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium: l’intenzione è di seguire senza indugi l’invito del Papa per una Chiesa e una Azione Cattolica in uscita.
Marco Sprecacè: