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Santa Sede: Cina, morto a 88 anni vescovo di Wenzhou

Il 7 settembre, all’età di 88 anni, è tornato alla casa del Padre monsignor Vincenzo Zhu Weifang, vescovo di Wenzhou (Yongjia), nella provincia di Zhejiang (Cina Continentale). A darne notizia è oggi la Sala Stampa della Santa Sede. Nato il 10 dicembre 1927 nel villaggio di Yang’ao, distretto di Yongjia, all’età di dodici anni è entrato nel seminario minore di San Vicenzo della diocesi di Ningbo. Ordinato sacerdote il 6 ottobre 1954, nel luglio dell’anno seguente ha iniziato a esercitare il ministero nella parrocchia di Qianku a Wenzhou. Alcuni mesi dopo, fu arrestato e condannato a 16 anni di rieducazione tramite il lavoro. Dopo la sua liberazione nel 1971, subì vari arresti e controlli a causa della fede. A partire dal 1988 poté operare apertamente nelle parrocchie di Cangnan e di Pingyang a Wenzhou, dedicando attenzione anche alla Congregazione diocesana femminile di Santa Teresa di Gesù Bambino. Durante i periodi di detenzione, aveva contribuito all’opera di evangelizzazione, offrendo al Signore tutta la fatica dei lavori forzati “come sacrificio di soave odore”.
Nominato vescovo di Wenzhou nel novembre 2007, fu ordinato il 10 gennaio 2009 e poté prendere possesso della Diocesi soltanto il 23 dicembre 2010. “Da quel momento, malgrado la sua età avanzata, egli assunse la propria importante responsabilità pastorale lavorando con grande passione”, si legge nel comunicato vaticano: “Come vescovo, ha prodigato ogni sforzo per salvaguardare i diritti e gli interessi della Chiesa, guadagnandosi una grande stima fra tutti i fedeli”.  La diocesi di Wenzhou (Yongjia) conta più di 140.000 cattolici: ha circa 50 sacerdoti per lo più giovani, e oltre 100 religiose, attive nell’assistenza dei malati, degli anziani e delle famiglie, e nel lavoro di evangelizzazione.  I funerali del vescovo Zhu, ai quali hanno preso parte migliaia di fedeli, si sono tenuti il 13 settembre corrente. A norma del diritto canonico, monsignor Pietro Shao Zhumin, vescovo coadiutore della suddetta diocesi, succede al defunto presule.

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