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Papa in Georgia e Azerbaijan: Burke (Sala Stampa), “un messaggio di pace e riconciliazione per tutta la Regione”

“Sarà un viaggio di pace e il Papa porterà un messaggio di riconciliazione per tutta la Regione”. Così Greg Burke, direttore della sala stampa della Santa Sede, ha presentato questa mattina ai giornalisti il viaggio che Papa Francesco farà in Georgia e Azerbaijan, dal 30 settembre al 2 ottobre. È il 16° viaggio internazionale di Francesco e Georgia e Azerbaijan sono rispettivamente il 23° e il 24° Paese a essere visitati dal Papa. Un viaggio “importante”, ha detto Burke, che andrà a chiudere l’abbraccio di Francesco a tutta la Regione del Caucaso dopo la sua visita in Armenia lo scorso giugno. Si prospetta un viaggio dalla chiara connotazione “ecumenica” in Georgia e “interreligiosa” in Azerbaijan visto che in entrambi i Paesi i cattolici rappresentano una esigua minoranza: in Georgia sono 112mila (pari al 2,5% della popolazione a maggioranza ortodossa) e in Azerbaijan appena 570 (pari allo 0,01% della popolazione a maggioranza musulmana). In Georgia, i cattolici seguono tre riti (latino, armano, assiro-caldeo). Per questi motivi, faranno parte del seguito papale i cardinali Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, e Kurt Koch, del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
Ad accogliere il Papa all’aeroporto internazionale di Tblisi ci sarà il patriarca di tutta la Georgia Ilia II che, dopo la visita di cortesia al presidente della Repubblica e l’incontro con le autorità civili, Francesco incontrerà nel Palazzo del Patriarcato. Qui il Santo Padre avrà con il patriarca Ilia II un incontro privato al termine del quale entrambi pronunceranno un discorso. Atteso è l’incontro subito dopo con la comunità assiro-caldea nella chiesa cattolica caldea di S. Simone il tintore, dove il Papa pronuncerà una preghiera per la pace in Siria e Iraq. Il giorno dopo, alla Santa Messa nello stadio M. Meskhi, sarà presente una delegazione della Chiesa ortodossa georgiana e questa presenza – ha detto il direttore della sala stampa – è di per sé “qualcosa di significativo”. Dopo l’incontro con i sacerdoti e i religiosi nella chiesa latina dell’Assunta (dove prenderanno la parola 4 testimoni e dove il Papa parlerà a braccio) e la visita al Centro di assistenza dei Camilliani, il Papa visiterà la cattedrale patriarcale di Mskheta, centro spirituale della Chiesa ortodossa, dove di nuovo prenderanno la parola il Papa e il Patriarca.
L’arrivo di papa Francesco a Baku, in Azerbaijan, è previsto dopo solo un’ora di volo da Tblisi domenica 2 ottobre. Il primo appuntamento è la celebrazione della Messa nella piccola chiesa dell’Immacolata nel Centro salesiano a Baku, dove il Papa reciterà l’angelus. Dopo i vari incontri di protocollo con presidente della Repubblica e autorità, Francesco avrà un incontro privato con lo sceicco dei musulmani del Caucaso nella moschea “Heydar Aliyev” dopo il quale seguirà un incontro interreligioso con altre comunità religiose dove prenderanno la parola lo sceicco e il Papa. Riguardo alla situazione di conflitto ancora in atto tra Azerbaijan e Armenia per la regione del Nagorno-Karabakh, Burke ha detto di non poter anticipare se il Papa dirà qualcosa, che è consuetudine della Santa Sede, “cercare di volare alto quando ci sono le dispute” e che per il momento non si può far altro che “wait and see” (aspettare e vedere).

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