SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In Italia, si definiscono “lavori a chiamata”: i “mini jobs”, nel nostro Paese, secondo la Cgia di Mestre, nell’ultimo anno hanno superato complessivamente i settanta milioni di ore di lavoro.
Minijob.it, ideata da Matteo Annibali e Dario Licci e partecipata da Hub21, è una delle realtà più innovative nel settore delle piattaforme collaborative sul cerco- offro lavoro e da oggi sarà a disposizione di chiunque navighi il sito www.comunesbt.it
La collaborazione tra il Comune di San Benedetto del Tronto e Minijob, infatti, prevede la prossima concessione di un patrocinio e la presenza all’interno del sito istituzionale del Comune (per l’esattezza nell’area tematica “lavoro”) di un link diretto alla pagina www.comunesbt.minijob.it: lo scopo è quello di mettere al servizio dei cittadini una piattaforma di enorme valore sociale, che avvicini domanda e offerta di lavoro.
“Abbiamo accolto volentieri la proposta degli ideatori di Minijob di contribuire, attraverso il nostro portale, alla diffusione della loro iniziativa- dice il sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti – Anche se il Comune non ha competenza dirette in materia di lavoro, crediamo infatti che ogni iniziativa volta ad agevolare la ricerca di un’occupazione sia da sostenere”.
“Un piccolo lavoro – dice l’assessore con delega alle politiche attive del lavoro – magari non è la soluzione ma è certamente un passo in avanti, un’occasione per dare coraggio a chi, magari, un lavoro non lo cerca più. Senza dimenticare che i piccoli lavori possono tornare utili anche a chi un lavoro ce l’ha e vuole incrementare il proprio reddito”.
Minijob si rivolge a tutti coloro che per lavoro o per hobby erogano brevi prestazioni occasionali ma che hanno bisogno di un sistema trasparente, certificato e sicuro a cui affidarsi. Il meccanismo è semplice: lavoratore e cliente si iscrivono.
Il lavoratore poi, completa l’iscrizione indicando la propria professione, i giorni disponibili, l’onorario ed altre informazioni supplementari utili all’acquirente della prestazione lavorativa: in pochi minuti, di fatto, si diventa un jobber, con un proprio profilo pubblico visualizzabile da chi è alla ricerca di un professionista o un tuttofare: dall’idraulico al muratore, alla baby sitter, passando per il deejay o l’insegnante privato.
Attraverso Minijob il professionista può aumentare il proprio portafoglio clienti e godere di un profilo pubblico dove pubblicizzare e gestire il proprio lavoro; ma anche chi fa un secondo lavoro o vuole “arrotondare” può fruire di questa vetrina pubblica affidabile e di semplice accesso.
“Il plauso ricevuto anche dal Comune di San Benedetto del Tronto ci ha inorgoglito – sottolinea Dario Licci – abbiamo capito che il modello non solo funziona ed è replicabile ma addirittura è richiesto dalle stesse Amministrazioni. Da questa consapevolezza nasce il progetto Cento Comuni, una vera sfida con cui speriamo di far conoscere non solo Minijob ma anche i nostri territori, i primi a credere nelle nostre capacità e ad instillare in noi il seme dell’innovazione.
“Oltre a dare spazio ad una tipologia di lavoro e di professionisti in netta crescita su tutto il territorio nazionale – ha commentato Luca Scali, amministratore delegato di Hub21 – il vantaggio di Minijob sta nella sua filosofia meritocratica. Sono i feedback positivi dei clienti, insieme alle valutazioni, che permettono agli iscritti di salire nella graduatoria della ricerca, essere visibili prima e dunque lavorare di più. Sono molto felice, in questo contesto, che la filosofia dell’approccio rapido e certificato a questo tipo di lavori sia stato recepito dal Comune di San Benedetto del Tronto”.
La piattaforma conta al momento 40 categorie lavorative differenti per un totale di 1000 jobber, pronti ad entrare in azione con un semplice click.