“Entro gennaio, cioè entro il prossimo Consiglio permanente, saremo in rado di avere un quadro completo delle proposte, delle riflessioni, del discernimento e le presenteremo alla Congregazione dei Vescovi”. Con queste parole, durante la conferenza stampa di ieri, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha riferito ai giornalisti del processo di riordino delle 225 diocesi italiane, chiesto dal Papa incontrando i vescovi già all’indomani della sua elezione. “Da subito il Papa ha chiesto il riordino, cioè la diminuzione del numero delle diocesi”, ha ricordato Bagnasco: “Poi strada facendo, anche parlando con noi, si è reso conto che la questione non può essere un automatismo e merita particolare attenzione”, vista “la vicinanza capillare tipica della storia della Chiesa in Italia, dei vescovi e dei sacerdoti alla gente”. Così, il “mandato” di Francesco è stato di “ragionare a livello di Conferenze regionali”. “Ora – ha reso noto il cardinale – la riflessione è quasi conclusa, stanno arrivando dei risultati che invieremo in modo documentato alla Congregazione competente, che è quella dei vescovi. Sarà la Congregazione e il Santo Padre a decidere”.
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Attenzione alle scelte dall'alto, perché sarebbero un danno enorme per la religiosità popolare e di conseguenza per la fede. Attenzione anche a pensare che il "grande" è bello. Forse, come l'economia italiana si è salvata con le piccole aziende, così anche le piccole diocesi...