“La mia presenza in Giordania, specie nei campi profughi è finalizzata essenzialmente a ribadire la vicinanza della Chiesa italiana a quanti fuggono dalla violenza della guerra e della persecuzione. È una vicinanza concreta, fatta di preghiera e di gesti solidali, che vanno dalla denuncia di tante situazioni disumane al sostegno fattivo a progetti di sviluppo”, così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, commenta il significato della visita che da martedì 11 a sabato 15 ottobre lo vede in Giordania, a fianco della Chiesa locale e, in particolare, della Caritas. “Grazie ai fondi dell’8 per mille, ad esempio, come Chiesa italiana abbiamo assicurato a 1400 ragazzi profughi la possibilità di frequentare la scuola in questa terra martoriata – spiega mons. Galantino – : senza istruzione, senza formazione, non ci sarà futuro anche quando si creassero le condizioni perché questa gente possa rientrare in Siria o nella pianura di Ninive”.