ZENIT
Per poter parlare della visione dell’arte, della bellezza e dell’assetto paesaggistico che i monasteri benedettini hanno diffuso in tutto il mondo, è necessario proiettarli nella loro storia e considerare anche, almeno per sommi capi, cosa sia accaduto negli ultimi cento anni.
I benedettini, come vedremo nella conferenza, hanno lottato costantemente nel corso della loro storia, contro devastazioni, distruzioni, avversioni politiche, spoliazioni e incameramenti dei loro tesori culturali, ma non hanno mai rinunciato e non si sono mai arresi. Infatti, questi santi monaci, pur vivendo a volte tra di loro tutte le difficoltà che la natura umana imperfetta è in grado di produrre (non dimentichiamo che anche lo stesso Benedetto è stato fatto oggetto di un tentativo di avvelenamento da parte di uno dei suoi), hanno sempre ricercato attraverso lo studio e le arti –tutte le arti– di promuovere il bene comune e lo sviluppo di intere regioni europee. Quindi, studiare il monachesimo (1) benedettino europeo, significa studiare tout court tutti gli sviluppi spirituali, economici, sociali e culturali d’Europa, tanto che ovunque si percorra questo continente è possibile rintracciare nei segni paesaggistici, nei monumenti, nei toponimi e nelle biblioteche la loro inesauribile forza civilizzatrice. Peraltro senza i benedettini non si sarebbero fatti salti in avanti neanche nel mondo della tecnica, delle scienze e della tecnologia.
Però una frequente mentalità contemporanea, concependo le arti esclusivamente come esercizio di potere, fraintendendole come manifestazione della potenza del committente e parallelamente associando la bellezza alla ricchezza, tende a considerare i monasteri benedettini come luoghi di lusso sfrenato e di esibizione di potere economico e politico, quasi per “logica” applicazione di queste infondate e diffuse teorie. Se si considera invece l’arte nella sua realtà di edificazione morale della persona e la bellezza come manifestazione della santità, allora i monasteri benedettini possono essere adeguatamente compresi.