DIOCESI – Prosegue la nostra “rubrica dal carcere” leggi i precedenti articoli curata dai volontari della nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto del gruppo “Il Mosaico”.
Visitare i carcerati è un opera di misericordia che Gesù, essendo anche lui perseguitato dalla giustizia , impose quasi come un comandamento ai suoi discepoli e a tuttequelle persone che lo seguivano per ascoltare la sua parola,è vero che noi carcerati abbiamo commesso degli errori nella nostra vita ma non per questo dobbiamo essere ripudiati dalla nostra famiglia.Ho trent’anni e sto in galera da quasi quattro anni,devo ringraziare la mia famiglia, mio fratello,i miei zii,i miei cugini e mia nonna, li ringrazio di cuore perchè in questo periodo mi sono stati vicini come non mai.
Credo che senza di loro non sarei qui a scrivervi. Il carcere è duro ed è giusto soffrire qui dentro perchè se siamo qui certamente noi abbiamo fatto soffrire qualcuno fuori. Ho le mie colpe,ne son pentito e cosciente,ma ho la fortuna di avere questa famiglia che si preoccupa per me e che mi ama ed io allo stesso modo li amo.La detenzione dovrebbe servire a rieducare il detenuto che sbaglia ma senza qualcuno accanto che ti sostiene la rieducazione stessa è davvero impossibile.