GROTTAMMARE– Resta critica nelle statistiche dei rifiuti la stagione estiva. L’esame dei dati sulla raccolta differenziata dei primi otto mesi dell’anno (gennaio-agosto 2016, fonte Picenambiente spa) conferma la criticità del binomio su cui pesano conferimenti non in linea con la politica ambientale della Città.
Evidenti nei mesi estivi, dettati forse dalla non residenzialità dei conferenti, forse dalla non conoscenza delle regole, i dati rilevati dall’ente gestore dei servizi ambientali accorciano di molto le distanze tra rifiuti da smaltire in discarica e rifiuti differenziabili, sciupando l’intervallo generoso che matura di mese in mese negli altri periodi dell’anno. Se, da un lato, questo incentiva la promozione di politiche ambientali sempre più raffinate, dall’altro rappresenta un freno ai loro effetti.
Nella tabella prodotta da Picenambiente spa (in allegato) si nota come la raccolta differenziata diminuisca in maniera variabile tra il 2% e il 10% da gennaio ad agosto (57,74% gennaio; 65,80 febbraio; 66,13 marzo; 77,31 aprile, dato eccezionale comprensivo della raccolta dei detriti piaggiati dalle mareggiate; 62,89 maggio; 58,16 giugno; 57 luglio; 55,57 agosto), sebbene il rapporto tra i due mesi quasi raddoppi, sia in termini di produzione totale dei rifiuti (da 558.810 a 1.080.780 kg), sia in termini di raccolta differenziata (da 322.690 kg a 600.610 kg).
Eppure, al principio della stagione estiva si era cercato di limitare i danni: l’assessorato alla Sostenibilità ambientale aveva ravvivato l’aspetto informativo in collaborazione con la Picenambiente, su tutti i punti di conferimento, e in collaborazione con l’URP, veicolando centinaia di pro memoria al momento del ritiro dei sacchetti. E ancora, la giunta comunale aveva istituito un servizio di polizia ambientale in pianta stabile, per il controllo settimanale sul corretto conferimento da parte dei vigili urbani. I verbali elevati nel corso del periodo estivo ammontano a una trentina. Il numero, tuttavia, non descrive l’entità delle situazioni anomale, purtroppo, ma solo che per trenta casi è stato possibile accertare l’identità del conferente; l’infrazione più comune si riferisce al conferimento effettuato nel giorno sbagliato.
Tornando al computo della Picenambiente spa, la voce più consistente è quella che misura l’organico, ovvero gli scarti alimentari domestici (fatta eccezione per il dato una tantum che appare al mese di aprile per 249.360 kg di legname direttamente collegati alla raccolta dei materiali spiaggiati dopo le mareggiate). La percentuale media mensile della frazione organica dei rifiuti occupa il 33,68% del totale della raccolta differenziata e il 21,67% del totale dei rifiuti prodotti (raccolta differenziata + rifiuti indifferenziati).
“Confidando nel proseguimento degli ottimi comportamenti della comunità grottammarese – dichiara l’assessore alla Sostenibilità ambientale, Daniele Mariani – auspico il raggiungimento del 67% di raccolta differenziata. Un obiettivo che ci porterebbe ai primi posti della Provincia e che ci permetterebbe quantomeno di ipotizzare per il prossimo anno una sostanziale conferma dell’attuale pressione Tari, anestetizzando gli effetti negativi dati dall’aumento del costo dei conferimenti in discarica della frazione indifferenziata”.
Nelle aspirazioni dell’assessorato alla Sostenibilità ambientale, il dato è destinato a crescere. Lo prova l’input che ha portato alla stesura di un Regolamento per l’attivazione del compostaggio domestico, approvato recentemente dal consiglio comunale. Il documento che sostiene la riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica, contiene anche le istruzioni operative per l’ottenimento dello sconto TaRi a vantaggio dei contribuenti che ne potranno e vorranno coglierne l’opportunità.
“Decine di famiglie grottammaresi, soprattutto nelle zone periferiche, ci hanno sollecitato nell’approvazione di questo regolamento – precisa l’assessore – più che per motivi economici, visto che la riduzione del 10% della parte variabile è simbolica, per motivi di natura comportamentale: anche se non richiesto loro, differenziano anche la frazione umida ma hanno difficoltà nel suo conferimento; ora potranno smaltirla in casa e riutilizzarla come ammendante nei propri campi”.