Papa“Creatori di comunione”, per contribuire “con la nostra presenza nel mondo” alla costruzione di “una società capace di riconoscere la dignità di ciascuna persona e di condividere il dono che ognuno è per l’altro”.
È la consegna del Papa agli Agostiniani Recolletti, ricevuti ieri in udienza in occasione del loro Capitolo generale. Sulla scorta di Sant’Agostino, Francesco ha esortato i religiosi ad essere “uomini di speranza, cioè con orizzonti”, capaci di dire al Signore: “Manda quello che vuoi”. Un atteggiamento, questo, ha spiegato il Papa, che richiede “libertà di spirito e disponibilità”.
“Se Dio non occupa il posto che gli corrisponde, altri lo faranno per lui”, ha ammonito Francesco: “Quando il Signore è al centro della nostra vita tutto è possibile: non conta né il fallimento né alcun altro male, perché è lui che sta nel centro e che ci guida”. “Rispondere alle necessità di ogni persona con lo stesso amore con cui Dio ci ha amato”, l’imperativo del Papa: “Tante persone stanno aspettando che andiamo loro incontro con la stessa tenerezza che abbiamo sperimentato e ricevuto nel nostro incontro con Dio”. “Non sono i nostri ideali e progetti, è la forza della sua misericordia che trasforma e dà la vita”; ha concluso Francesco.

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