Nel trentacinquesimo anniversario dell’inizio delle attività, papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri della Fondazione Giovanni Paolo II, la cui finalità, ha ricordato, è “sostenere iniziative di carattere educativo, culturale, religioso e caritativo ispirate alla figura di san Giovanni Paolo II”, di cui domani sarà celebrata la memoria liturgica.
L’azione della Fondazione Giovanni Paolo II, ha sottolineato il Santo Padre, “abbraccia ormai diverse nazioni, soprattutto nell’Europa orientale, e numerosi studenti hanno beneficiato del vostro sostegno per portare a compimento i loro studi”.
Francesco ha quindi incoraggiato i membri della Fondazione a “continuare nell’impegno di promozione e sostegno a favore delle giovani generazioni, affinché possano affrontare le sfide della vita sempre animate da sensibilità evangelica e spirito di fede. Formare la gioventù – ha aggiunto – è un investimento per il futuro: ai giovani non sia mai rubata la speranza del domani”.
L’Anno Giubilare che volge alla conclusione, ha proseguito il Papa, “ci ha spronati a riflettere e meditare sulla grandezza della Divina Misericordia in un tempo in cui l’uomo, a motivo dei progressi in vari campi della tecnica e della scienza, tende a sentirsi autosufficiente, come se fosse emancipato da ogni autorità superiore, credendo che tutto dipenda da lui stesso”.
Al contrario, “come cristiani siamo consapevoli che tutto è dono di Dio e la vera ricchezza non è il denaro, che anzi può rendere schiavi, ma l’amore di Dio, che ci fa liberi”.
Il Santo Padre ha quindi rievocato “la gioia della fede nella Giornata Mondiale della Gioventù” a Cracovia, lo scorso luglio, nella terra che ha dato i natali a “due grandi figli in santa Faustina Kowalska e san Giovanni Paolo II, entrambi apostoli della Divina Misericordia”.
Dei due santi, Bergoglio ha riportato altrettante citazioni. Nell’enciclica Dives in misericordia, San Giovanni Paolo II osservava come l’amore di Cristo si faccia “particolarmente notare nel contatto con la sofferenza, l’ingiustizia, la povertà, a contatto con tutta la condizione umana storica, che in vari modi manifesta la limitatezza e la fragilità dell’uomo, sia fisica che morale” (DIM, 3).
Da parte sua Santa Faustina, nel suo Diario, riportava quanto le diceva Gesù nelle apparizioni: “Figlia mia, osserva il mio cuore misericordioso e riproduci nel tuo cuore e nelle tue azioni la sua pietà, in modo che tu stessa, che proclami nel mondo la mia misericordia, ne sia infiammata” (n° 1688).
Il Pontefice ha quindi concluso nell’auspicio che “le parole, e soprattutto gli esempi di vita di questi due luminosi testimoni ispirare sempre il vostro generoso impegno”.