ZENIT
Si intitola Benedetto & Francesco. Successori di Pietro al servizio della Chiesa il nuovo libro edito da Ares di cui è autore il cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il volume trae spunto da una dissertazione del porporato – già supervisore dell’opera omnia di Joseph Ratzinger – proferita il 17 aprile del 2015, in occasione dei 10 anni dell’elezione al soglio petrino del Papa tedesco, sul tema “il primato di Pietro nel pontificato di Benedetto XVI”.
A partire da questo contributo, nel libro vengono raccolti alcuni altri fra i più significativi interventi in cui Müller presenta con franchezza analisi e riflessioni sulle sfide che le società e le culture contemporanee pongono alla Chiesa, rilanciando il confronto su varie tematiche come il ruolo del Papato oggi, il valore della laicità per il cristiano, l’apparente dicotomia tra l’unicità della Chiesa fondata da Gesù di Nazareth e l’ecumenismo, la chiamata universale all’apostolato e alla santità nell’esigenza di una nuova evangelizzazione.
Istanze, queste, a cui i Papi – anche Benedetto e Francesco – rispondono ciascuno con il carisma che gli è proprio e che il cardinale in queste pagine intende sottolineare. Scrive in un passaggio il cardinale: “Nella ‘dittatura del relativismo’ e nella ‘globalizzazione dell’indifferenza’ – per riprendere le espressioni di Benedetto XVI e di Francesco – i confini tra verità e menzogna, tra bene e male si confondono. La sfida per la gerarchia e per tutti i membri della Chiesa consiste nel resistere a queste infezioni mondane e nella cura delle malattie spirituali del nostro tempo”.
Come rileva l’autore, per quanto grave sia la crisi dell’umano nel nostro tempo e per quanto il mondo sembri ogni giorno sul punto di frantumarsi fra narcisismi personali e conflitti sempre più globali, si rinviene nel Vangelo, incarnato attraverso i secoli nella Tradizione della Chiesa che costantemente svolge la sua missione sacramentale intorno al romano Pontefice, l’unico faro che può aiutare l’uomo, ogni uomo, quell’impronta divina che lo distoglie dall’orizzonte terreno e lo fa, fin da ora, cittadino della Gerusalemme celeste.
La prefazione è affidata a Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares, giornalista e critico letterario, che scrive: “Quale tratto comune caratterizza il pontificato di Benedetto XVI e quello di Francesco? La radice teologica, e dunque anche pastorale, di entrambi è, e non poteva non essere, cristologica. Ma i due Sommi Pontefici la specificano con originalità personale, come risulta dai saggi riuniti in questo volume dal cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede”.