Due boscaioli lavoravano nella stessa foresta ad abbattere alberi. I tronchi erano imponenti, solidi e tenaci. I due boscaioli usavano le loro asce con identica bravura, ma con diversa tecnica: il primo colpiva il suo albero con incredibile costanza e rapidità, un colpo dietro l’altro, senza fermarsi se non per pochi secondi per riprendere fiato. Il secondo faceva invece una lunga sosta ogni ora di lavoro.
Al tramonto, il primo boscaiolo era appena a metà dell’opera: aveva sudato lacrime e sangue, aveva speso ogni energia. Il secondo invece si trovò non troppo stanco e, incredibilmente, al termine del suo tronco. Eppure avevano cominciato insieme e i due alberi erano uguali!
Il primo boscaiolo non credeva ai suoi occhi: “Non ci capisco proprio niente! Come hai fatto ad andare così veloce se ti fermavi tutte le ore?”. L’altro rispose: “Hai visto bene che mi fermavo ogni ora; ma quello che non hai visto è che approfittavo della sosta per affilare la scure”.
Il fermarsi ad affilare la scure, non solo non è perdita di tempo, ma assicura efficacia, rapidità e perfezione al lavoro del boscaiolo. Fermarsi per migliorare, affinare i propri rapporti con Dio e col prossimo, rende prezioso ogni attimo della tua sosta, assicura credibilità ed efficacia anche alle più piccole azioni che siamo chiamati a compiere nella nostra vita.
È proprio vero: “Fa di più chi ama di più”.
Ciao da padre Andrea
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