DIOCESI – A Force “La situazione è abbastanza compromessa, dovuta principalmente ai crolli nella Piazza principale del paese. Il campanile riporta gravi lesioni.
Abbiamo organizzato tre centri di prima accoglienza.
Attualmente sono circa 250 gli sfollati.
Speriamo quanto prima di poter riprendere i sopralluoghi nelle abitazioni per far rientrare le famiglie nelle proprie case”. Queste le parole del Sindaco di Force Augusto Curti, che in sta lavorando alacremente per cercare di portare quanto più conforto possibile ai cittadini del proprio comune.
Una nota di speranza arriva dal fatto che oggi, dopo i dovuti accertamenti, riapriranno le scuole di Force e tutti gli alunni potranno tornare sui banchi a studiare.
Don Luca Rammella, parroco del paese della Beata Assunta Pallotta commenta: “I danni principali si riscontrano nella Chiesa di San Paolo dove è crollato il rosone e dove all’interno è custodito un prezioso organo oggi esposto alle intemperie.
San Francesco non ha ricevuto invece gravi danni ad oggi stiamo attendendo che le crepe comparse vengano verificate accuratamente dai vigili del fuoco.
La maggiore precarietà sul piano umano la vivono gli anziani e gli ammalati perchè purtroppo non hanno la stabilità psicologica data da una struttura protetta.
Le persone ospitate nei campi di accoglienza vivono anche loro una situazione difficile in quanto non è sempre facile la convivenza in luoghi ristretti per un lungo periodo.
Purtroppo il pericolo dello spopolamento è concreto, anche se le cause vengono da lontano e ben prima del terremoto.
Pensate che nel 2015 a Force ho celebrato 17 funerali e 0 battesimi e molto spesso le coppie giovani decidono di spostarsi in comuni limitrofi.
Per cercare di evitare lo spopolamento è necessario attrarre delle imprese sul nostro territorio, come sta cercando di fare Arquata del Tronto con l’imprenditore Antonio Della Valle.”
Montemonaco
A Montemonaco la paura principale è che si arrivi ad uno spopolamento del comune.
Tale preoccupazione era stata espressa pochi giorni fa anche dal Vescovo Bresciani: “Stiamo affrontando una prova difficile, soprattutto lo sta facendo chi ha perso casa e non sa quando potrà riaverla.
I nostri paesi dell’interno però non devono morire, bisogna fare tutto il possibile perché le comunità non vengano disperse, sarebbe una perdita gravissima per tutti.
In questi casi, la carta vincente è la solidarietà, non solo della nazione, ma tra di noi tutti: di fronte a questi fatti ci accorgiamo quanto siamo fragili, nonostante le mirabili acquisizioni della scienza e della tecnica e tocchiamo con mano che nessuno può farcela da solo, solo insieme possiamo mantenere viva una speranza di futuro non illusoria.”
I cittadini, aiutanti dall’amministrazione comunale, stanno cercando di far riprendere il più rapidamente possibile la vita del paese. Un segnale positivo viene dalla riapertura in questi giorni di diverse attività commerciali.
La paura è che molte famiglie decidano di non tornare in paese, ma di restare a vivere nei comuni della riviera.
Inoltre come è stato segnalato dai cittadini al presidente della Regione Marche Ceriscioli, la protezione civile in paese è arrivata dopo tre giorni dal sisma.
Attualmente la struttura di riferimento a Montemonaco è Casa Gioiosa dove si è concentrata: la mensa, i vigili del fuoco, la protezione civile, i container per la scuola e per il comune.
Rotella (Marco Sprecacé)
I vigili del fuoco dopo aver effettuato un primo sopralluogo nella Chiesa di San Lorenzo, principalmente a causa di alcune crepe sul campanile hanno dichiarato momentaneamente la chiesa inagibile fino ad un accurato controllo che avverrà nei prossimi giorni.
Il Sindaco di Rotella Borracini dichiara: “A seguito del sisma e dopo i sopralluoghi della protezione civile, sono state emesse numerose ordinanze di sgombero causa inagibilità dei fabbricati.
Visto l’entità del sisma e l’elevato numero degli edifici inagibili, il comune si é attivato per redigere un elenco degli alloggi liberi e per chiedere la disponibilità ai rispettivi proprietari affinché possano ospitare i nostri concittadini meno fortunati.
Non sarà facile, non sarà semplice, non sarà subito ma con la tenacia e la determinazione riusciremo a tornare alla normalità.”
Montelparo (Di Giuseppe Mariucci)
Sabato a Montelparo si è vissuto un pomeriggio di grande solidarietà e amore nella palestra comunale di Montelparo.
Dopo che l’Istituto Mancinelli, dell’omonima Azienda Socio Sanitaria di Montelparo, è stato dichiarato inagibile per effetto degli ultimi eventi sismici della settimana scorsa, sono infatti sfollati parte dei ragazzi dello stesso. Altri, con i loro assistenti, sono stati sistemati presso alcuni appartamenti dell’Hotel “La Ginestra” di Montelparo: anche alcuni di loro erano qui presenti per l’occasione.
Un folto gruppo di ragazzi delle Parrocchie di San Michele Arcangelo di Montelparo e di San Pietro Apostolo di Frazione Lago di Montalto Marche, ambedue rette dal Priore-Parroco Padre Agostino Maiolini e dal suo Vice Padre Giovanni Mazzoni, hanno pensato bene di portare un po’ di allegria e di sollievo, a questi sfortunatissimi ragazzi, con musica e canti. Non è mancata, alla fine, una bellissima merenda a base di saporitissima pizza per tutti!
Oltre ai sacerdoti, erano presenti il Sindaco di Montelparo Marino Screpanti, il Presidente dell’Istituto Andrea Funari, il Direttore Emanuele Sassù, alcuni Amministratori e, ovviamente, gli assistenti di turno.
Nella speranza che questa precarissima sistemazione duri il tempo strettamente necessario per eliminare le cause della situazione di pericolo, tutti si sono ripromessi di portare con continuità segni tangibili della presenza di una comunità solidale come lo è quella delle nostre parrocchie!