La “logica dei talk show” può “giustificare, se non proprio sostenere, atteggiamenti che vanno nella direzione opposta” alla lotta contro l’intolleranza, la xenofobia e il razzismo.
Ad illustrare come funziona questo meccanismo “in sordina” è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nella parte finale della sua audizione alla Camera dei Deputati, in cui ha esortato a non arrendersi “di fronte ad alcune derive che sembrano caratterizzare l’attuale clima culturale e che, non di rado, scoraggiano anche i bene intenzionati”.
“L’attuale clima culturale – l’analisi del segretario generale della Cei – è più propenso a livellare le differenze che ad armonizzarle, a globalizzare (nel senso deteriore del termine) piuttosto che a comporre”. “Ciò accade spesso in sordina”, ha spiegato: “la logica del confronto, tanto rivendicata negli slogan della politica e dei talk-show, si riduce spesso a un semplice rimescolamento delle prospettive, a un appiattimento di voci e differenze da cui è possibile desumere soltanto due cose: l’autoreferenzialità del singolo, sempre più solo e abbandonato a sé, e la frammentazione del vissuto, mancante di mappe e princìpi guida”. “Questi aspetti dell’attuale clima culturale sembrano giustificare, se non proprio sostenere, atteggiamenti che vanno nella direzione opposta agli obiettivi che questa Commissione si è data”, il grido d’allarme del segretario generale della Cei.