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Le Fondazioni di origine bancaria: un immenso bene comune seminato nei territori

Di Paola Scarsi

Il Festival internazionale della letteratura di viaggio in Sardegna; il “Gruppo appartamento”, centro diurno socio-riabilitativo per adulti diversamente abili con annessa una Fattoria didattica a Minerbio (Bo); i fondi “salvasfratti” per i cittadini di La Spezia e di Torino; il sostegno all’accesso alle mense scolastiche dei bimbi più disagiati di Alessandria; il reinserimento lavorativo di disoccupati over50 in Veneto; l’“Hostello” di Fossano (Cn) che accoglie studenti e turisti gestito da una cooperativa sociale di ragazzi disabili; il “QuOrto”, orto-giardino nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro dove si accresce il senso di comunità; il percorso ciclopedonale Lungo Reno Navile che da Casalecchio porta al centro di Bologna; la mostra fotografica modenese “Lying in Between. Hellas 2016” che racconta i migranti in Grecia; il restauro del mosaico francescano più alto del mondo (1.623 mt) sul Terminillo; l’anticipo dell’assegno di cassa integrazione per i lavoratori della provincia di Rieti; il percorso cicloturistico “Vento”, 679 chilometri da Venezia a Torino lungo il fiume Po. Sono queste solo alcune delle molteplici iniziative sui territori che ogni anno vengono realizzate grazie al sostegno delle Fondazioni di origine bancaria. Un elenco pressoché infinito, come si può facilmente intuire visitando il sito dell’Acri, l’associazione che le riunisce.
Qualche numero fornisce la misura del loro impegno: nel 2015 gli interventi sono stati 21.564 e nel 2014 22.805; la media di importo erogato per singolo progetto è salita da 39.985 a 43.437; la media è di 251 interventi per singola fondazione.
In totale tra il 2000 e il 2014 le Fondazioni di origine bancaria hanno erogato oltre 18 miliardi di euro e accantonato per l’attività erogativa futura circa 2 miliardi di euro, per un totale di 20,4 miliardi.

Nate all’inizio degli anni Novanta con la legge Amato (n. 218 del 30 luglio 1990), che ha portato alla privatizzazione delle Casse di Risparmio e delle Banche del Monte ed alla separazione dell’attività creditizia da quella filantropica, le Fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit, privati e autonomi. Nel tempo hanno mantenuto la forte connotazione solidaristica degli enti creditizi originari, sorti per lo più agli inizi dell’Ottocento sulla spinta di meccanismi di auto-organizzazione e di autotutela delle comunità, nel periodo critico di passaggio dalla civiltà agricola a quella industriale.

Le Fondazioni di origine bancaria sono 88, diverse tra loro per dimensione e operatività territoriale: tutte promuovono lo sviluppo dei territori in cui sono radicate.

La legge assegna loro 21 ambiti d’intervento, ma ne privilegiano 7: ambiente, arte, cultura, istruzione, ricerca, sanità, territori e welfare. Quest’ultimo è il tema che viene posto maggiormente al centro dell’attività filantropica mediante il sostegno a progetti locali che nel 2015 hanno raggiunto i 380 milioni di euro. Da alcuni anni hanno esteso il loro impegno anche a progetti di housing sociale, per rispondere in maniera concreta a situazioni locali di disagio abitativo, con soluzioni alternative a quelle offerte dal mercato immobiliare o di accoglienza a chi ha disagi momentanei.
Grande impulso viene dato sui singoli territori anche alle cosiddette Fondazioni di Comunità, che, mettendo insieme tutti i soggetti rappresentativi a livello locale (cittadini, istituzioni, associazioni, operatori economici e sociali) operano per creare reti, offrire risposte sinergiche atte a migliorare la qualità della vita della comunità stessa, attivando così un welfare di comunità.A questi si aggiungono i grandi progetti nazionali come quello a sostegno delle organizzazioni impegnate nel soccorso in mare dei migranti, finanziato con un milione di euro e il piano nazionale per combattere la povertà educativa minorile. Il relativo Protocollo d’intesa siglato a fine aprile 2016 con il Governo prevede che le Fondazioni contribuiscano con il versamento di circa 120 milioni di euro all’anno per tre anni per il “sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.
Un video animato, unimmensobeneitaliano.acri.it, diffuso in occasione della quarta Giornata europea delle Fondazioni e realizzato insieme a Pubblicità Progresso, racconta in soli cinquanta secondi la vocazione delle Fondazioni e il loro ruolo attuale. Il titolo sottolinea come le Fondazioni di origine bancaria sostengano chi fa del bene incoraggiandone la germinazione, mentre la mappa interattiva collegata al video presenta i progetti più rappresentativi geolocalizzandoli nell’area in cui sono stati realizzati. “Più di ogni altro concetto – ha commentato il presidente di Acri Giuseppe Guzzetti, – evoca la loro capacità di farsi attivatori sociali, mobilitando e interconnettendo reti di impegno pubbliche e private, per raggiungere obiettivi comuni di interesse sociale”.

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