Mentre i funzionari del governo della Repubblica Centrafricana (Rca), l’Unione europea, le Nazioni Unite e gli Stati donatori sono oggi riuniti a Bruxelles per discutere degli impegni presenti e futuri verso il Paese, Medici senza frontiere (Msf) lancia l’allarme sui bisogni umanitari che ancora attanagliano la popolazione civile: “Assistenza umanitaria e sanitaria devono continuare a ricevere stanziamenti adeguati”. Nonostante la “normalizzazione” nel Paese dopo le elezioni Msf è testimone di “un gran numero di persone ancora prigioniere di violenza e paura”, senza “accesso ai servizi di base, come alloggio, cibo, acqua potabile, servizi igienico-sanitari, assistenza sanitaria e protezione”. “Più della metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria – denunciano – e quasi 400mila persone sono sfollate; un altro mezzo milione ha cercato rifugio nei Paesi vicini. La situazione sanitaria in Rca è preoccupante e gli indicatori mostrano una situazione simile, se non peggiore, agli anni precedenti”. Il sistema sanitario pubblico non funziona in modo regolare. In molti casi, Msf si è trovata a fornire assistenza medica in zone dove non ci sono altri operatori sanitari. Msf chiede al governo centroafricano e ai donatori di “stanziare risorse adeguate e mirate agli attuali bisogni umanitari e di sviluppo nel settore sanitario” e a tutte le parti in conflitto “di assumersi la responsabilità di assicurare che la popolazione civile sia tutelata; di garantire l’accesso umanitario sia nelle aree urbane sia nelle aree più remote del paese; e garantire l’accesso alle cure sanitarie e il rispetto degli operatori sanitari e delle strutture”.