ALBANIA – “In questa occasione approfitto per rivolgere tre inviti”, scrive ancora mons. George Frendo, nuovo Arcivescovo metropolita di Tirana-Durazzo, nel messaggio rivolto ai fedeli appena assunto il nuovo ministero. “Un primo invito: costruiamo insieme la nostra società albanese. Sono molto dispiaciuto quando vedo tanti giovani i quali hanno solo un sogno: andare via dall’Albania pensando che i Paesi occidentali siano un paradiso terrestre. Apprezziamo di più gli aspetti belli della nostra tradizione, storia e cultura. Allo stesso tempo impegniamoci per una società più fraterna, che rispetta di più la vita umana e i diritti insostituibili di ogni persona”.
“Un secondo invito: apprezziamo il ruolo delle religioni per l’amore, la pace, la giustizia e la solidarietà. Ciò costituisce l’essenza e il ruolo profetico delle religioni. Siamo fortunati che qui in Albania abbiamo la tradizione di un’armonia sincera tra le varie religioni, perché i politici albanesi non hanno mai manipolato nessuna religione per scopi politici come sfortunatamente è successo in altri Paesi… Come il mio predecessore, mons. Rrok Mirdita, spero di essere uno strumento che stimola l’armonia interreligiosa nel nostro Paese”.
Infine il terzo invito: “Siamo più attenti verso le minoranze e gli emarginati. Siamo fortunati che in Albania non possiamo parlare degli anziani come di persone dimenticate ed emarginate”, perché “gli anziani godono del rispetto dovuto in Albania”. Il rispetto va inoltre dimostrato, aggiunge il prelato, “verso i gruppi minoritari, come ad esempio i rom; occorre essere più vicini alle persone che versano in condizioni difficili nella società come gli orfani e i poveri. Io so personalmente cosa vuol dire essere orfano e povero… Sono rimasto orfano in tenera età e ho vissuto la povertà. Questa esperienza mi ha aiutato a sentirmi vicino a quelli che vivono in tali condizioni”. L’ingresso ufficiale nella diocesi è previsto per il 3 dicembre nella cattedrale di San Paolo a Tirana alle ore 10. “Prego voi tutti di unirvi a me – conclude il vescovo – almeno con la vostra preghiera, affinché nelle mie debolezze possa avere sempre accanto il Signore che mi sostenga e mi dia forza”.