REGNO UNITO – I vescovi di Inghilterra e Galles, riuniti in plenaria questa settimana, hanno confermato che, qualsiasi forma prenda il Brexit, continueranno a partecipare alle organizzazioni episcopali europee Ccee e Comece e sono “preoccupati dei più poveri che rischiano di pagare il prezzo maggiore” della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea.
Grandi i frutti portati dal Giubileo della misericordia: “Prima di tutto l’enorme successo del sacramento della riconciliazione, che è stato riscoperto da migliaia di persone”, spiega al Sir il portavoce della Conferenza episcopale: “In oltre diecimila sono saliti sul bus della misericordia, organizzato dalla diocesi di Salford, che ha girato le città del nord di Inghilterra con tre sacerdoti a disposizione per la confessione, una benedizione o una chiaccherata, testimoniando la vitalità della devozione popolare anche da parte di tanti non cattolici raggiunti nei più importanti centri commerciali del nord”.
Durante il Giubileo ogni vescovo ha visitato le prigioni nella sua diocesi, portando l’invito del Papa a ogni carcerato a considerare la porta della prigione come una Porta santa e la conferenza episcopale ha lanciato un appello ad abolire quella casella, sui moduli per inoltrare la domanda di lavoro, che va cerchiata se si è stati in carcere, perché rischia di discriminare gli ex detenuti.
Necessario anche, secondo la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, un numero maggiore di dipendenti nelle carceri. Infine il via libera al congresso eucaristico del 2018 che si svolgerà a Liverpool a settembre. Soltanto il secondo, dopo quello del 2005 di Birmingham, nella storia della Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles.