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Previsto l’arrivo di altri 100 profughi, principalmente siriani, all’aeroporto di Fiumicino nei giorni 1 e 2 dicembre. L’approdo in Italia di queste persone è stato reso possibile dai “corridoi umanitari” realizzata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio.
Il progetto, avviato meno di un anno fa nell’ambito di un protocollo d’intesa tra promotori e Ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri, raggiunge così quota 500 arrivi nel corso dell’anno.
Secondo Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, questa “non è la soluzione complessiva al fenomeno migratorio ma, nell’ambito delle norme vigenti, è una strategia efficace e di dimostrata sostenibilità per garantire protezione ai soggetti più vulnerabili”.
Nei giorni scorsi anche la Conferenza episcopale italiana (CEI), d’intesa con Caritas, Fondazione Migrantes e Sant’Egidio, ha annunciato l’impegno a sostenere nuovi corridoi umanitari per 500 profughi. “È un risultato importante – commenta Naso – che valutiamo con soddisfazione per almeno due ragioni: la prima è che altri seguono la strada che abbiamo individuato e battuto; la seconda è che una coraggiosa esperienza ecumenica è stata in grado di attivare l’impegno diretto della Chiesa cattolica. Questo esempio dà la misura della forza e delle potenzialità del movimento ecumenico che, quando trova coraggio, ha la possibilità di precedere e anticipare scelte che poi adottano anche le istituzioni ecclesiali”.
Il protocollo prevede l’apertura nei prossimi mesi di nuovi “corridoi umanitari” con Marocco ed Etiopia.
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