ROMA – “Restituire dignità alla misericordia, ridandole il posto di cuore pulsante”. È questa la sfida vinta dal Giubileo. Quella da vincere, invece, è “farla diventare cultura”, come raccomanda Francesco nella “Misericordia et misera”, la lettera apostolica a chiusura dell’Anno santo straordinario della misericordia. Lo ha detto monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, intervenuto ieri alla presentazione della ricerca del Censis su “Gli italiani e la misericordia”.
Durante questo anno giubilare, per Fisichella, “la misericordia è entrata nel linguaggio non solo della Chiesa, ma in quello comune”: di qui la necessità di “tradurla in comportamenti”, a partire dal mettere in pratica le opere di misericordia corporale e spirituale. “Sono opere artigianali che, quando diventano patrimonio della vita della Chiesa, possono dar luogo a una rivoluzione culturale che incide sulla vita della società e delle persone”, ha concluso.