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I vescovi del Pakistan sollecitano con urgenza un censimento, che aggiorni, in modo particolare, i dati delle minoranze religiose. La richiesta è stata formulata durante l’assemblea annuale della conferenza episcopale e illustrata in una lettera inviata all’agenzia Fides.

A nome della minoranza cristiana, i presuli chiedono siano resi noti con più precisione i dati riguardo alla loro comunità religiosa, in modo da poter fornire gli adeguati servizi liturgici, pastorali e caritativi.

Nell’imminenza di un possibile nuovo censimento indetto dal governo (l’ultimo risale ormai al 1998), i vescovi pakistani hanno chiesto ai sacerdoti, catechisti e insegnanti di avviare loro stessi dei registri della popolazione a livello di parrocchie e comunità.

Altra richiesta formalizzata dalla conferenza episcopale pakistana all’esecutivo è il rispetto delle quote minime da riservare alle minoranze religiose nella pubblica amministrazione, affinché siano controllate le “irregolarità” e si combatta la “crescente corruzione nel paese”.

Oltre a invocare una possibile modifica della legge sul matrimonio cristiano, i presuli hanno esortato a favorire un clima di “convivenza pacifica” nel paese, perché si liberi “dalla morsa stretta dell’estremismo, delle uccisioni settarie, del terrorismo e dell’insicurezza”.

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