Il Signore “ai piccoli rivela i misteri della Salvezza, il mistero di se stesso”. Papa Francesco ha preso spunto dal Vangelo, nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta, per sottolineare la preferenza di Dio per chi sa capire i suoi misteri, non i dotti e i sapienti, ma il “cuore dei piccoli”. E i piccoli – riferisce “Radio Vaticana” – sono i protagonisti anche del Natale: “A Natale vedremo questa piccolezza, questa cosa piccola: un bambino, una stalla, una mamma, un papà… Le cose piccole. Cuori grandi ma atteggiamento di piccoli”. Solo i piccoli, sottolinea ancora il Papa, “sono capaci di capire” pienamente “ il senso dell’umiltà”, il “senso del timore del Signore”, perché “camminano davanti al Signore”, guardati e custoditi, “sentono che il Signore dà loro la forza per andare avanti”. Vivere “l’umiltà cristiana – spiega Francesco – è avere questo timore del Signore” che “non è paura”, bensì il riconoscimento che “tu sei Dio, io sono una persona, io vado avanti così, con le piccole cose della vita, ma camminando nella Tua presenza e cercando di essere irreprensibile”. “L’umiltà – aggiunge il Papa – è la virtù dei piccoli”; “la vera umiltà” non è “un po’ di teatro”. “L’umiltà di quello che diceva: ‘Io sono umile, ma orgoglioso di esserlo’”, “non è la vera umiltà”. “L’umiltà del piccolo è quella che cammina alla presenza del Signore, non sparla degli altri, guarda soltanto il servizio, si sente il più piccolo”. È “umile, molto umile”, osserva ancora il Papa con il pensiero al Natale, anche la ragazza che Dio “guarda” per “inviare Suo Figlio”, e che subito dopo va dalla cugina Elisabetta, e non dice nulla “di quello che era accaduto”. L’umiltà è così”, soggiunge Francesco, ”camminare nella presenza del Signore”, felici, gioiosi perché “guardati da Lui”, ”esultanti nella gioia perché umili”.