Lo pubblica Caritas italiana, in vista della Giornata mondiale dei diritti umani, che si celebra il 10 dicembre. Nel testo si ricorda come il diritto di migrare e quello di restare siano entrambi ugualmente negati per un’ampia parte di popolazione mondiale. Ma le migrazioni non sono sempre dettate da guerra e povertà e i Paesi del Sud del mondo sono anche terra di destinazione e di “rifugio” della gran parte di coloro che scappano. Un intrico di cause e di flussi molto più complesso di quello che solitamente viene rappresentato: movimenti interni e diretti all’estero, regolari e irregolari, volontari e forzati, circolari o definitivi.
“L’Africa, cui è dedicato il focus di questo Dossier, è l’emblema di tutto questo. La migrazione extracontinentale dall’Africa – spiega la Caritas – è un fenomeno in aumento. Inoltre, le destinazioni stanno subendo una diversificazione geografica notevole. Dal 1980 a oggi il numero di migranti africani extracontinentali è triplicato (da 5,5 milioni ai 16 milioni del 2015). Contrariamente a quanto si possa credere in Europa, però, i corridoi migratori seguiti dagli africani sono diversi e toccano quasi tutte le regioni del mondo. Secondo le ultime statistiche, il corridoio dall’Africa verso l’Asia è quello maggiormente in crescita: 4,2% di persone in più all’anno (2 milioni di persone in più nel 2015). Eppure nel nostro continente il sempre più diffuso atteggiamento culturale e politico di paura e chiusura è in contraddizione con tale complessità e finisce per acutizzare anziché contrastare la lesione dei diritti fondamentali delle persone che migrano e di quelle che restano, la naturale circolarità delle migrazioni, lo sviluppo umano dei Paesi più impoveriti. Un cambio di rotta è necessario per riconoscerci tutti nuovamente cittadini dello stesso mondo. Senza divieti di accesso”.
Il Dossier fa seguito ai 20 già pubblicati dalla Caritas a partire dal gennaio 2015 e dedicati a molteplici tematiche.