Di Silvio Giampieri
RIPATRANSONE – Venerdì 9 Dicembre si è svolta in tutta la regione Marche la tradizionale “Festa della Venuta”, che porta molte comunità parrocchiali e famiglie a riunirsi in preghiera dinanzi a dei fuochi accesi, per ricordare l’evento della Traslazione della Santa Casa di Loreto, ricorrendone il giorno 10 la memoria liturgica.
A Ripatransone questa tradizione è sentita con particolare affetto da secoli: risulta infatti da alcuni documenti dell’archivio comunale, che la cittadinanza era solita effettuare già nel ‘500 dei pellegrinaggi nella cittadina lauretana per esprimere la propria devozione alla Vergine. Pertanto in seguito questo affetto popolare portò a far realizzare, nel ‘600 da Sebastiano Sebastiani di Recanati, una bellissima immagine della Madonna di Loreto al cui patronato in più frangenti difficili i Ripani si sono affidati.
In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia questo simulacro è stato esposto per tutto l’anno sull’altare maggiore del Duomo, a ricordare i fedeli l’amore che Dio ha riservato all’uomo facendo incarnare il Figlio per raggiungere anche l’ultimo dei peccatori.
A chiusura di questo periodo di grazia, funestato poi dagli eventi sismici che tutt’ora scuotono il nostro territorio, è stato necessario vivere questa ricorrenza in modo diverso dal solito stringendosi però ancora una volta, come un tempo, attorno alla Vergine per avere conforto nella fede.
Alle ore 18,30 è stata quindi celebrata l’Eucarestia sul sagrato del Duomo (ancora oggetto di verifiche strutturali) al termine della quale è iniziata una fiaccolata per il corso del paese con il simulacro della Madonna accompagnata dal popolo e dalla Confraternita (che poi nel tempo fece assumere il titolo di “Madonna di San Giovanni” alla prodigiosa Immagine).
Con il passaggio della piccola processione, tra canti, preghiere e litanie, sono stati accesi i fuochi nei quattro quartieri della città, con una calorosa partecipazione popolare.
Al termine, in piazza Condivi la conclusione con la benedizione ed un momento di fraternità, tornando poi tutti alle proprie case con nel cuore una rinnovata speranza per il futuro, sicuri dell’intercessione benigna della Madonna di Loreto.