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Il grazie di Bergoglio ai sindaci del mondo per l’impegno coi rifugiati

(Zenit)

“La mia porta sarà sempre aperta per lei e per questa nuova rete”. Scrive così Papa Francesco agli oltre 80 sindaci che, il 9 e 10 dicembre scorsi, hanno partecipato al Summit internazionale organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze sul tema di migranti e rifugiati.

In una lettera, inviata ad ognuno dei sindaci intervenuti, Francesco scrive: “In entrambe le giornate ho seguito da vicino lo svolgimento dei lavori e sono consapevole dei notevoli successi che sono stati raggiunti. Ho voluto rispettare la libertà di tutti e di ciascuno. Apprezzo molto la proposta che è stata avanzata di creare una rete di sindaci”.

“Conosco le sue iniziative, le sue battaglie personali e le avversità che ha dovuto affrontare”, afferma ancora il Santo Padre, esprimendo la propria ammirazione e gratitudine “per il suo operato intelligente e coraggioso e favore  dei nostri fratelli e sorelle rifugiati”.

“Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai – conclude il Papa – soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi bene e mi mandi ‘buona onda’. Sinceramente, Francesco”.

La lettera è stata pubblicata e diffusa da diversi primi cittadini sui loro canali social, come le sindache di Madrid e Barcellona, Manuela Carmena e Ada Colau, che l’hanno rilanciata su Twitter. Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sul suo profilo ha postato l’immagine della missiva insieme al messaggio: “Una grande emozione, grazie @Pontifex_it per l’invito. A presto e ’buona onda’”.

Di fronte all’equivoco di alcune testate italiane che si trattasse di una lettera personale di Bergoglio a Raggi, la Sala Stampa vaticana ha diffuso ieri in serata una nota in cui spiega che “il Papa ha inviato la stessa lettera di ringraziamento ed incoraggiamento a tutti i sindaci partecipanti al convegno”. “Ogni lettera – si legge – è stata firmata personalmente dal Papa, ma il testo inviato è il medesimo per tutti i destinatari, tradotto nelle varie lingue”.

[S.C.]

Sara De Simplicio: