Lo ha detto padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, durante la terza predica d’Avvento, tenuta ieri in Vaticano sul tema: “La sobria ebbrezza dello Spirito”. La via che va dall’ebbrezza alla sobrietà, ha ricordato il cappuccino, “fu la via che Gesù fece seguire ai suoi apostoli. Pur avendo avuto per maestro e direttore spirituale lo stesso Gesù, prima della Pentecoste essi non furono in grado di mettere in pratica quasi nessuno dei precetti evangelici. Ma quando, a Pentecoste, furono battezzati con lo Spirito Santo, allora li vediamo trasformati, divenuti capaci di sopportare per Cristo disagi di ogni genere e infine lo stesso martirio. Lo Spirito Santo fu la causa del loro fervore, ben più che l’effetto di esso”. “Noi abbiamo bisogno della sobria ebbrezza dello Spirito, ancora più di quanto ne avessero i Padri”, la tesi di padre Cantalamessa, che ha concluso con la citazione del beato Paolo VI: “La Chiesa ha bisogno della sua perenne Pentecoste; ha bisogno di fuoco nel cuore, di parola sulle labbra, di profezia nello sguardo…Ha bisogno, la Chiesa, di riacquistare l’ansia, il gusto la certezza della sua verità…E poi ha bisogno, la Chiesa, di sentire rifluire per tutte le sue umane facoltà l’onda dell’amore, di quell’amore che si chiama carità, e che appunto è diffusa nei nostri cuori proprio dallo Spirito Santo che a noi è stato dato”.