SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venticinque anni di sacerdozio sono come una cattedrale, forse la più bella che l’uomo possa edificare, fatta di infiniti mattoni, pazientemente accostati giorno dopo giorno, verso l’alto, ma tutti ben saldi sul fondamento della pietra angolare che è Cristo. Tanti volti, tanti incontri, tanta strada ricordati durante due giorni di celebrazioni e festeggiamenti per il giubileo sacerdotale di don Francesco Ciabattoni, parroco della Chiesa Sacra Famiglia di Ragnola.
Il 7 dicembre, memoriale del giorno dell’ordinazione, don Francesco ha officiato la Santa Messa con alcuni sacerdoti, intervenuti per la celebrazione della vespertina.
La comunità di Ragnola, insieme con la famiglia, i parenti, gli amici dell’associazione Croce del Sud, gli amici dei gruppi parrocchiali, gli amici delle parrocchie di San Niccolò e San Filippo Neri, si è stretta in un abbraccio durante la solenne celebrazione delle ore 11, nel giorno dell’Immacolata. Un momento commosso per tutti coloro che hanno scelto di partecipare alla liturgia, fatto di vicinanza di un popolo al suo pastore e del pastore al suo popolo.
A conclusione della celebrazione, il ringraziamento del segretario del consiglio Pastorale per l’opera svolta a favore della comunità di Ragnola, del vicepresidente dell’Associazione missionaria Croce del Sud che definisce don Francesco un costante punto di riferimento per l’attività in Brasile, e dei collaboratori parrocchiali, che hanno espresso affetto e gratitudine per coloro che ha incontrato nella gioia o nel dolore, per aver colto il sorriso dei bambini, il desiderio ardente dei giovani, le delusioni e le speranze degli adulti.
La comunità intera di Ragnola ha omaggiato il suo parroco di un nuovo camice ed un’offerta in denaro, contributo per sostenere l’opera missionaria in Brasile.
Don Francesco ha infine rivolto un sentito ringraziamento alla famiglia, ai parenti, con un pensiero speciale rivolto a coloro che sono nelle mani di Dio, a tutte le parrocchie che l’hanno accolto ed amato. Un pensiero per la missione, esperienza umana straordinaria e profonda. “Non potrò mai ricompensare tutto il bene che mi è stato fatto, né con le parole, né con le opere. Grazie a Dio di questa giornata Santa e Benedetta. A Lui che oggi rinnova il mio sacerdozio chiederò la benedizione speciale per tutti coloro che ho incontrato sulla mia strada, per il bene che avete fatto, la pazienza che avete nei miei confronti e l’amore che dimostrate ogni giorno nelle cose grandi, così come nelle cose piccole. Si ama con il cuore, ma l’amore si esprime con le mani. Grazie.”
La festa comunitaria si è conclusa nel giardino del cuore con un lauto aperitivo durante il quale don Francesco ha salutato e ringraziato parenti ed amici intervenuti.