GERUSALEMME – “Il Natale va cercato. Questo bambino nasce, questo regno viene, ma non in modo evidente o eclatante: non attira l’attenzione. Non è a portata di mano, non è scontato, non è qualcosa di commerciale, tutto e subito…Viene e si nasconde”. È un passaggio della meditazione per il 25 dicembre dell’Amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, anticipata dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. “Se lo si vuole trovare, bisogna cercarlo. Uscire da sé, mettersi in movimento. Lo si trova solo camminando. Noi, in realtà, siamo fatti per questo. Cercare amore, gioia, vita, verità” afferma l’amministratore apostolico. “Ma dove cercare?” si chiede Pizzaballa. “Le cose belle si trovano sempre e solo nella povertà. Lì dove la vita diventa essenziale, dove non c’è nulla in più del necessario. Dove non c’è nulla che distrae. Una stalla, una greppia e poche cose. E le cose belle, poi, sono vicine: non bisogna andare lontano, per cercare. Allora ciò che troveremo avrà qualcosa di familiare: familiare come una stalla lo è per dei pastori. Il segno non ci abbaglierà, non ci farà smarrire: in qualche modo ci riporterà a casa”. “Se ci mettiamo in cammino, se cerchiamo il Natale, se facciamo attenzione ai segni, troviamo la pace – afferma l’arcivescovo – troviamo il dono più grande possibile: la salvezza potrebbe essere ancora qualcosa di troppo poco, se è una salvezza solo mia, solo per me. La pace è la salvezza quando questa diventa relazione, vita, quotidiano. Quando diventa un incontro vero, spogliato di ogni violenza, di ogni sopraffazione, di ogni alterigia. Un incontro come solo si può fare nella semplicità di una stalla. Il Signore ci ha fatto conoscere un avvenimento, ma, ancor più, il Signore si è fatto conoscere. Questo sia il nostro Natale: un cercare il Signore, ma alla fine un lasciarci noi stessi trovare da Lui”.