SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Già il Natale è una festa che ha il sapore della famiglia e dello stupore. Del resto il Natale Cristiano è Dio che si è fatto piccolo e fragile in un bambino, venuto al mondo in un umile casa, accolto da semplici pastori. C’è di che stupirsi di questo Dio che sovverte l’ordine delle cose nella piccolezza, e lo stupore non viene meno neanche per ciò che si riesce a realizzare ogni anno, da più di dieci anni, con il Pranzo Di Natale del 25 dicembre proposto dal Centro di Solidarietà di Porto d’Ascoli con la Parrocchia Ss. Annunziata.
È quello che ci racconta William Belardinelli perché certe cose colmano il cuore di gioia e ci restano anche a distanza:
“Quando inizia la giornata pensi a come andrà, a quante persone ci saranno. Ti chiedi se nel tuo piccolo riuscirai a far sentire importanti quelle persone. E vi posso assicurare che per l’ennesima volta è stata un’esperienza pazzesca. E uso quest’ultimo termine perchè quello che si fa quel giorno è da pazzi: ci sono persone pazze della vita, pazze d’amore. Al termine della giornata, non puoi che tornare a casa sereno, perchè hai donato del tuo tempo agli altri, perchè hai donato la parte migliore di te a chi era in cerca di una compagnia, di un sorriso.”
Quest’anno però non si è potuto fare in Chiesa…
“No purtroppo. La continua chiusura della Chiesa a causa delle criticità emerse a seguito del terremoto, ha fatto si che tutte le celebrazioni natalizie quindi anche il Pranzo di Natale si spostassero presso la palestra. La palestra del centro sportivo dell’Agraria, dedicato a Sabatino D’Angelo, si è trasformata quindi da luogo di sport, a luogo di celebrazioni religiose a accogliente sala da pranzo, comunque ciò non ha creato problemi.”
Chi sono le persone che avete accolto?
“Tante: persone senza dimora, stranieri, anziani soli, malati, carcerati. Accanto a loro, tanta gente alla ricerca di un senso vero del Natale da condividere. Il Vescovo Carlo è venuto per la benedizione iniziale e anche il sindaco Piunti che ha salutato e è rimasto per condividere la prima portata del pranzo.”
Come è possibile realizzare un Pranzo di Natale per così tante persone?
“Ci sono tantissimi volontari che hanno messo in campo tempo e impegno, indispensabili affinché il tutto potesse riuscire nel migliore dei modi. Tanti volontari, da chi ha cucinato a chi ha lavato, passando per i camerieri, molti giovani, che hanno servito. Ma anche tanti che hanno aiutato nei giorni precedenti con diversi gesti concreti: gli addobbi e i centritavola, le offerte anche le più disparate, da condividere poi quel giorno. E poi tutte le famiglie che la mattina di Natale hanno cucinato quel timballo in più da portare al Pranzo e che poi sono stati serviti come primo, così come tradizione vuole. E tutto diventa possibile!”
Foto di William Belardinelli: