“L’anno sarà buono nella misura in cui ognuno di noi, con l’aiuto di Dio, cercherà di fare il bene giorno per giorno. Così si costruisce la pace, dicendo ‘no’ – con i fatti – all’odio e alla violenza e ‘sì’ alla fraternità e alla riconciliazione”. È l’auspicio di Francesco per questo 2017 appena avviato, espresso nell’Angelus di ieri mattina.
Dalla finestra del Palazzo Apostolico, davanti ad una piazza San Pietro gremita da 50mila fedeli, il Pontefice ricorda il 50° anniversario della Giornata Mondiale della Pace, indetta dal beato Paolo VI “per rafforzare l’impegno comune di costruire un mondo pacifico e fraterno”. Quindi richiama il tema del suo Messaggio di quest’anno “La nonviolenza, stile per una politica di pace”, prega per le vittime dell’attentato di questa notte a Istanbul e ringrazia il presidente italiano Sergio Mattarella per le espressioni augurali nel Messaggio di ieri sera alla Nazione. “Ricambio di cuore, invocando la benedizione del Signore sul popolo italiano affinché, con il contributo responsabile e solidale di tutti, possa guardare il futuro con fiducia e speranza”, dice il Papa.
Nella sua catechesi prima della preghiera mariana, il Santo Padre – come nell’omelia della Messa del mattino nella Basilica Vaticana – ha rivolto lo sguardo alla Vergine Maria, nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. In particolare il Papa si è soffermato sullo “stretto legame” tra la Madonna e suo Figlio Gesù Cristo che – ha detto – “non si esaurisce nel fatto di aver generato e nell’essere stato generato”.
“Gesù è ‘nato da donna’ per una missione di salvezza e sua madre non è esclusa da tale missione, anzi, vi è associata intimamente. Maria è consapevole di questo, pertanto non si chiude a considerare solo il suo rapporto materno con Gesù, ma rimane aperta e premurosa verso tutti gli avvenimenti che accadono attorno a Lui: conserva e medita, scruta e approfondisce”, ha spiegato il Papa. Maria “ha già detto il suo ‘sì’ e dato la sua disponibilità ad essere coinvolta nell’attuazione del piano di salvezza di Dio”; “silenziosa e attenta, cerca di comprendere che cosa Dio vuole da lei giorno per giorno”.
È la visita dei pastori alla grotta di Betlemme ad offrire alla Vergine “l’occasione per cogliere qualche elemento della volontà di Dio che si manifesta nella presenza di queste persone umili e povere”. “L’evangelista Luca – ha evidenziato il Santo Padre – ci racconta la visita dei pastori alla grotta con un susseguirsi incalzante di verbi che esprimono movimento. Dice così: essi vanno senza indugio, trovano il Bambino con Maria e Giuseppe, lo vedono, riferiscono ciò che di Lui era stato detto loro, e infine glorificano Dio. Maria segue attentamente questo passaggio, cosa dicono i pastori, cosa è successo loro, perché già scorge in esso il movimento di salvezza che scaturirà dall’opera di Gesù, e si adegua, pronta ad ogni richiesta del Signore”.
“Dio chiede a Maria non solo di essere la madre del suo Figlio unigenito, ma anche di cooperare con il Figlio e per il Figlio al piano di salvezza, affinché in lei, umile serva, si compiano le grandi opere della misericordia divina”, ha sottolineato Papa Bergoglio. “Ed ecco che, mentre, come i pastori, contempliamo l’icona del Bambino in braccio a sua Madre, sentiamo crescere nel nostro cuore un senso di immensa riconoscenza verso Colei che ha dato al mondo il Salvatore”.
Il Papa ha quindi recitato una preghiera alla Madonna in questo primo giorno del nuovo anno:
“Grazie, o Santa Madre del Figlio di Dio Gesù, Santa Madre di Dio!
Grazie per la tua umiltà che ha attirato lo sguardo di Dio;
grazie per la fede con cui hai accolto la sua Parola;
grazie per il coraggio con cui hai detto “eccomi”,
dimentica di te, affascinata dall’Amore Santo,
fatta un tutt’uno con la sua speranza.
Grazie, o Santa Madre di Dio!
Prega per noi, pellegrini nel tempo;
aiutaci a camminare sulla via della pace.
Amen”.