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Norvegia: separazione tra Chiesa luterana e Stato

“Il 1° gennaio 2017 segna una netta separazione tra la Chiesa e lo Stato: ora i vescovi, pastori e diaconi non sono più ufficiali pubblici; i consigli pastorali non sono più agenzie di Stato”. Così spiega il sito della Chiesa di Norvegia la tappa finale del processo avviato con la riforma costituzionale varata dal parlamento il 21 maggio 2012. Ora la Chiesa luterana non è più Chiesa di Stato, ma “è una denominazione e una entità legale indipendente” dallo Stato “con il sinodo come suo organismo più importante”. Si tratta della “trasformazione organizzativa più ampia a partire dalla Riforma, 500 anni fa”, spiega ancora la nota ufficiale. Il cambiamento è stato dettato dalla necessità di salvaguardare “la libertà religiosa e l’uguaglianza tra le comunità religiose”, così come “l’indipendenza della Chiesa di Norvegia”. La trasformazione ha profonde implicazioni anche sul piano economico, dal momento che con le nuove regole, i circa 1.250 vescovi e pastori saranno retribuiti non più dallo Stato, ma dalle casse della Chiesa luterana. Ufficialmente appartiene alla Chiesa luterana circa il 73% dei norvegesi, ma solo il 5% dei fedeli partecipa attivamente e assiduamente alla vita delle comunità.

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