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Attentato a Gerusalemme: camion piomba sulla folla, quattro morti

Zenit

È ancora un camion a seminare morte e distruzione ieri, domenica 8 dicembre. Questa volta lo scenario è Gerusalemme, dove un tir guidato da un palestinese è piombato improvvisamente su un gruppo di persone che scendevano da un autobus per un giro turistico della città. Circa quindici i feriti, alcuni in condizioni molto gravi. e quattro i morti. Si tratta di soldati israeliani, tre donne e un uomo, falciati dall’autista – Fadi al-Qanbar, 28 anni, da poco rilasciato dalle prigioni israeliane – al primo attacco, e poi investiti anche in retromarcia. L’assassino è stato fermato da una raffica di proiettili. Le vittime avevano quasi tutte poco più di 20 anni.

L’attentato è avvenuto in un quartiere ebraico della parte sud di Gerusalemme Est. Hamas ha rivendicato definendo “eroico” il gesto e chiedendo di  “intensificare la resistenza”. Durissima la reazione di Israele che ha parlato di atto di terrorismo, stigmatizzando, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, Emmanuel Nahsho, “l’odio palestinese”. “Quando il mondo capirà che il problema è l’odio palestinese?”, ha detto.

Da parte sua, il premier Benyamin Netanyahu ha convocato il Consiglio di difesa del governo e ha dichiarato che l’attentatore -Fadi al-Qanbar, 28 anni, da poco rilasciato dalle prigioni israeliane – è un “sostenitore dell’Isis”. Come ha ricordato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, l’attacco col camion è stato compiuto “nel giorno in cui gli ebrei di tutto il mondo piangono e digiunano in ricordo degli avvenimenti che portarono alla distruzione del Tempio di Gerusalemme”.

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